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               Racconto per il tavolo di Shabbat

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“Oggi voi siete tutti dinnanzi ad Hashem, il vostro Signore”
(Devarim 29, 9).
Quando Rabbì Itzchaq Meir di Gur era un bambino di soli sei
anni, un anziano chassid lo chiamò dicendogli: “Dimmi dove
si trova HaQadosh Baruch Hu, e riceverai da me una moneta
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sta dal chassid, gli rispose così: “Io darò a te due monete d’oro
se sarai in grado di dirmi dove Hashem non si trova…”.
Il verso sopra citato, secondo i nostri Maestri, si riferisce al
periodo degli Asseret Yemè Teshuva ~ Dieci giorni penitenziali
intercorrenti tra Rosh HaShanà e Yom Kippur, durante i quali
ogni ebreo si trova appunto “innanzi ad Hashem” per essere
giudicato (ed infatti la parashà di Nitzavim si legge general-
mente proprio lo Shabbat che precede Rosh Hashanà).
A tal riguardo, Rabbi Israel Salanter ha però insegnato che “ci
sono ebrei i quali si predispongono a fare teshuvà ~ pentimen-
to solo durante gli Asseret Yemè Teshuvà, ed altri che invece,
maggiormente scrupolosi, lo fanno sin dall’inizio del mese di
Elul. Io dico tuttavia che il momento migliore per prepararsi a
fare teshuvà è addirittura dal momento in cui si recita l’ultima
preghiera di Yom Kippur (Neilà)…”.
- Scritto da Giorgio Calò -
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