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29 SETTEMBRE 2016
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Moshè Rabbenu
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nella Terra Santa. Nella Parashà di questa settimana è scritto che il
giorno della scomparsa di Moshè da questo mondo, egli riunì tutti
i membri della nostra nazione e li portò a un patto con D., sotto
giuramento. Il patto legava tutti coloro che erano presenti e anche le
anime di tutte le future generazioni (che erano anche presenti), che
rispettassero la Torà e non se ne allontanassero mai. Moshè Rabbenu
disse anche loro che se avessero seguito i loro desideri e si fossero al-
lontanati, avrebbero avuto la Mizvà della Teshuvà (pentirsi e tornare
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stri errori del passato, se sinceramente vogliamo riavvicinarci a Lui.
Al tempo del Messia, D. mostrerà molta misericordia verso di noi,
riunendoci da tutti i luoghi dell’esilio, e riportandoci alla Terra Pro-
messa. Allora è scritto “U’Mal Hashem Elokecha Et Levavchà Ve’et
Levav Zarecha...”- D. circonciderà i nostri cuori e quelli dei nostri
48 discendenti, per poter amare D. con tutto il nostro cuore e anima,
per vivere una vita elevata (Nizavim 30:6).
Il Ramban chiede cos’è questa “circoncisione del cuore” che avrà
Ȩ Ʉ ɨ Ȑ ȇ ̄ luogo con la venuta del Messia? E, cos’è la Arlà (l’insensibilità dei
nostri cuori) che sarà rimossa? Spiega che, anche se c’era un’incli-
nazione negativa ancora prima che Adam HaRishon peccasse, allora
una persona non arrivava a peccare in modo naturale. Trasgredire la
parola di D. sarebbe stato pari a gettarsi nel fuoco. Anche se aveva
la libertà di scelta di farlo, non l’avrebbe mai fatto naturalmente.
Quando il serpente, che rappresenta l’inclinazione al male, indusse
Adam e Chavà a peccare, iniettò un veleno in loro, per mezzo del
quale tutti i loro discendenti avrebbero avuto un desiderio naturale
di peccare. L’inclinazione negativa (Yezer HaràȌ
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era esterno, diventò parte di ogni persona. Oggi, agisce costante-
mente, presentando all’essere umano opportunità di peccare. (Fon-
damentalmente, però, il suo compito è solo quello di presentare
opportunità all’uomo, non di farlo soccombere. Lo scopo è quello
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male, e, quindi, di ottenere una ricompensa eterna).
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