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presente, e che [quanto detto] corrisponda a verità – una cosa di cui ¨¨
si sentirà umiliato. E non c’è bisogno di precisare questo [divieto] ri-
guardo a propositi generici di biasimo, come il rievocare le azioni di
suoi antenati o parenti, o le sue stesse azioni passate, sia che si tratti
di atti [commessi] verso D-o, sia di quelli verso il prossimo; dal mo-
mento che oggi si comporta come si deve, è vietato biasimarlo per
questo, ed è lashon harà’. Ma pure se lo si ha osservato da vicino, com-
mettere da solo un atto improprio secondo la Legge che rappresenta
un’infrazione verso D-o (mentre riguardo le infrazioni verso il pros-
simo ci sono vari casi, e li vedremo più avanti Bs”D), anche in questo
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alle condizioni esposte più avanti.
-Si sappia, che qui si parla di un ebreo qualunque, ma se è chiaro dal
contesto che la causa del peccato sia da addebitarsi alla sua tendenza
all’eresia, che D-o ce ne liberi, riguardo a un individuo di questa sorta
non ci è stato imposto di «Non commettere delazione tra il tuo popo-
lo», poich± egli non fa parte del “tuo prossimo”, e si vedranno più avanti
i dettagli del caso riguardo a questo individuo.
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negativo della Torà, noto a tutti, perché certamente con il racconto di
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stano attenzione, e non comporta un biasimo eccessivo, come: dire
di uno che non vuole studiare la Torà, o che ha detto una menzogna
(tranne quando sia utile rivelare questa menzogna, ed egli lo faccia
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casi di questo tipo, anche così è vietato, perché in ogni caso dalle sue
parole traspare che quell’altro non rispetta la Torà.
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esempio dire che è avaro e che non onora lo shabbat come si deve
[considerati i suoi mezzi], poiché questa cosa si riconduce al precetto
positivo «Ricorda [il giorno dello shabbat]», e come è scritto nel Sèfer
Charedìm.
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estri abbiano sentenziato che non bisogna compiere una certa azio-
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quell’azione, anche così è vietato. Tratto da “Shemirat Alashon “tradotto da Morashà