Page 47 - Elul 5776
P. 47

”‚¡¨©›”›ƒ’š

0ƨƦƞƧƭƢƝƢ+ƚƥƚƤơƺ

ĊČĔđĊėĎČĚĆėĉĆēęĎĎđĉĎěĎĊęĔĉĊđđĆđĆĘčĔēĆėĆǯĆ                                      45
Ǧ1˜‹‡–ƒ–‘”ƒ……‘–ƒ”‡†‹“—ƒŽ…—‘Ǧ’‡”Ƥ‘“—ƒŽ‘”ƒ“—‡•–‹‘ˆ‘••‡
presente, e che [quanto detto] corrisponda a verità – una cosa di cui                 ˜¨›¨œ”˜
si sentirà umiliato. E non c’è bisogno di precisare questo [divieto] ri-
guardo a propositi generici di biasimo, come il rievocare le azioni di
suoi antenati o parenti, o le sue stesse azioni passate, sia che si tratti
di atti [commessi] verso D-o, sia di quelli verso il prossimo; dal mo-
mento che oggi si comporta come si deve, è vietato biasimarlo per
questo, ed è lashon harà’. Ma pure se lo si ha osservato da vicino, com-
mettere da solo un atto improprio secondo la Legge che rappresenta
un’infrazione verso D-o (mentre riguardo le infrazioni verso il pros-
simo ci sono vari casi, e li vedremo più avanti Bs”D), anche in questo
…ƒ•‘°˜‹‡–ƒ–‘’ƒ”Žƒ”‡ƒŽ‡˜‘Ž‡–‡ǡ’‡”Ƥ‘ƒ•—ƒ‹•ƒ’—–ƒǡ•‡‘
alle condizioni esposte più avanti.
-Si sappia, che qui si parla di un ebreo qualunque, ma se è chiaro dal
contesto che la causa del peccato sia da addebitarsi alla sua tendenza
all’eresia, che D-o ce ne liberi, riguardo a un individuo di questa sorta
non ci è stato imposto di «Non commettere delazione tra il tuo popo-
lo», poich± egli non fa parte del “tuo prossimo”, e si vedranno più avanti
i dettagli del caso riguardo a questo individuo.
Ǧ‘˜‹°†‹ơ‡”‡œƒ•‡•‹–”ƒ––ƒ’ƒŽ‡•‡‡–‡†‹—’”‡…‡––‘’‘•‹–‹˜‘‘
negativo della Torà, noto a tutti, perché certamente con il racconto di
“—‡•–ƒ–”ƒ•‰”‡••‹‘‡•ƒ”’”‘ˆ‘†ƒ‡–‡‘”–‹Ƥ…ƒ–‘’”‡••‘…‘Ž—‹…Š‡
ƒ•…‘Ž–ƒǢƒ’‡”Ƥ‘•‡•‹–”ƒ––ƒ†‹—’”‡…‡––‘…—‹‘Ž–‹‡„”‡‹‘’”‡-
stano attenzione, e non comporta un biasimo eccessivo, come: dire
di uno che non vuole studiare la Torà, o che ha detto una menzogna
(tranne quando sia utile rivelare questa menzogna, ed egli lo faccia
•‘Žƒ‡–‡ƒŽ Ƥ‡†‹“—‡•–ƒ —–‹Ž‹–ǡ…‘‡ •’‹‡‰Š‡”‡‘ ’‹îƒ˜ƒ–‹ǡ‡
casi di questo tipo, anche così è vietato, perché in ogni caso dalle sue
parole traspare che quell’altro non rispetta la Torà.
Ǧ’‡”Ƥ‘’ƒ”Žƒ”‡†‹Ž—‹”‹‰—ƒ”†‘ƒ†‡”‹˜ƒœ‹‘‹†‡‹’”‡…‡––‹ǡ…‘‡ƒ†
esempio dire che è avaro e che non onora lo shabbat come si deve
[considerati i suoi mezzi], poiché questa cosa si riconduce al precetto
positivo «Ricorda [il giorno dello shabbat]», e come è scritto nel Sèfer
Charedìm.
Ǧ’’—”‡’‡”Ƥ‘”‹‰—ƒ”†‘ƒ—†‡––‘”ƒ„„‹‹…‘ǡ…‘Ž“—ƒŽ‡‹‘•–”‹ƒ-
estri abbiano sentenziato che non bisogna compiere una certa azio-
‡ƒ’”‹‘”‹ǡ‡“—ƒŽ…—‘”ƒ……‘–‹ǡ’‡”Ƥ‘‹ƒ••‡œƒ†‡Ž–”ƒ•‰”‡••‘”‡‡
’‡”Ƥ‘ “—ƒ†‘ Žƒ …‘•ƒ •‹ƒ ˜‡”ƒǡ †‹ ƒ˜‡”Ž‘ ˜‹•–‘ †‹ ’‡”•‘ƒ …‘’‹‡”‡
quell’azione, anche così è vietato. Tratto da “Shemirat Alashon “tradotto da Morashà
   42   43   44   45   46   47   48   49   50   51   52