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-Se un Ebreo partecipa un poco alla cottura dei cibi sia all’inizio sia
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1) l’Ebreo compie la prima azione di mettere il cibo sul fuoco e poi il
goi termina la cottura del cibo, tale cibo è permesso anche se il goi
interviene nella preparazione prima che il cibo abbia raggiunto un
terzo della sua cottura (solo però se il cibo non è stato tolto dal fuoco),
oppure;
2) Il goi mette sul fuoco il cibo e poi l’Ebreo lo mescola aiutando il
processo di cottura, tale cibo è permesso anche se l’Ebreo interviene
nella preparazione dopo che il cibo abbia raggiunto già un terzo della
cottura (solo però se il cibo non è stato tolto dal fuoco).
-Secondo i Sefarditi, gli Italiani e la maggior parte degli Ashkenazi-
ti, se però il cibo non avrebbe potuto raggiungere la cottura senza
l’intervento del goi, allora il cibo è vietato, mentre secondo alcuni
Ashkenaziti anche se non avrebbe potuto raggiungere la cottura sen-
za l’intervento del goi il cibo è permesso. Pertanto, secondo Sefarditi,
Italiani e la maggior parte degli Ashkenaziti, da parte dell’Ebreo ci
deve essere un intervento attivo e non basta che accenda il fuoco (o
smuova i carboni) come nel caso del pane, ma deve mettere il cibo sul
fuoco. Se l’Ebreo ha messo il cibo in un posto dove non poteva cuocer-
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vicino al fuoco dove può cuocersi, il cibo è vietato secondo lo stesso
principio, anche a posteriori.
-Seguendo il din di sopra se una domestica goia mette delle uova a
cuocere in una pentola già colma di cibo messa precedentemente sul
fuoco dalla padrona Ebrea, tale cibo è permesso.
-Secondo i Sefarditi non basta che l’Ebreo smuova il fuoco per rendere
permesso un cibo che viene cucinato dai goim, ma è necessario che:
a) l’Ebreo metta il cibo dentro il forno nel posto che determina la
cottura del cibo almeno per un terzo; oppure che,
b) il goi metta il cibo nel posto adibito alla cottura prima che sia ac-
ceso il fuoco e poi l’Ebreo accenda il fuoco; in tal caso si considera
permesso, perchè senza l’intervento dell’Ebreo il cibo non poteva ra-
ggiungere la cottura; oppure che
il goi metta il cibo sul fuoco e l’Ebreo maneggi il cibo o lo rigiri in
modo da facilitare la cottura. Continua domani…..
tratto dal libro Binà Leavchin