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-Chi è andato a dormire e si è svegliato di notte per recitare le
Selichòt deve prima recitare le “benedizioni della Torà”. E ciò          ˜¡˜§œ”˜
perché nelle Selichòt ci sono dei versi della Torà e del Tanàch,
ed è proibito recitarli prima di aver detto le “benedizioni della
Torà”.
-Tuttavia nel caso in cui non abbia tempo per recitarle, se le
recita dopo le Selichòt ha fonti Rabbiniche su cui appoggiarsi.
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“Le-David, Hashèm orì ve-ishì mi-mi irà” (Salmo di David, il S.
è la mia luce e la mia salvezza, ). Secondo quanto hanno stu-
diato i Maestri: Per “Ori” (la mia luce) s’intende Rosh hashana,
per “ve-ishi” (mia salvezza) s’intende il giorno di Kippur, per
“ki izpeneni besukkò” (il S. mi nasconderà nella Sua Sukkà)
s’intende la festa di Sukkòt.
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Elùl.
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Shachrit per stanchezza pregando con poca concentrazione o
addirittura addormentandosi, è preferibile che non partecipi
alle Selichot e preghi la preghiera mattutina con attaccamento
e vigore. Quindi chi è saggio preveda tutto questo e in quei
giorni va a letto più presto degli altri giorni per servire Hashem
Itbarach con forza e devozione.
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chrìt e non c’è il tempo per recitare tutti i Piutìm delle selichòt
allora si salti il Piut: “Im afes rova ha-ken” e si inizi subito “Zi-
kkaròn lefanecha bashachak”. Così anche si possono saltare:
“Bezocrì al mishkavi”; “Lamitvadè chatotàv”; “Elecha Hashem
nasati enai”. È chiaro che sia preferibile saltare i Piutìm per ri-
uscire a recitare le cinque serie delle 13 Middòt.
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