Page 23 - Elul 5776
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-Coloro che non possono recitare le Selichòt di notte le recita-
no da “Chazzòt” (la mezzanotte secondo l’ora proporzionale)             ˜¨›¨œ”˜
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è bene che il Chazàn indossi il Tallìt, similmente a quanto in-
segnato nel Talmud (Rosh ha-shanà pag. 17b): “...Il Signore si
avvolse nel Tallit come un Chazan, e insegnò a Moshè l’ordine
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d’Israele peccherà, reciti le 13 Middòt e Io li perdonerò”.
-Bisogna recitare le Selichòt con concentrazione, con calma e
con spirito di sottomissione all’Eterno; in particolare duran-
te le “Tredici Middòt”. Come scritto nel Mishlè (cap.18,v.23):
“Il povero reciterà preghiere di misericordia”. Inoltre bisogna
capire ciò che si legge e recitare il tutto con sentimento. Per
questo coloro che usano recitare velocemente le strofe: “Anenu
Avinu anenu” e “Ase le-maàn Shemecha” ecc. non si compor-
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tanza di quelle preghiere.
-Durante le Selichòt bisogna esaminare le proprie azioni e fare
Teshuvà. Ossia si deve fare un resoconto del proprio compor-
tamento. Inoltre dal momento che si avvicina Rosh ha-shana,
giorno in cui vengono giudicate le azioni di ogni persona, è
necessario aumentare il compimento delle Mizvòt e delle buo-
ne azioni.
-”La Zedakà Salva La Vita”, e sicuramente è di protezione da
tanti brutti avvenimenti che Hashem ci conservi. Per questo è
bene abbondare nel dare nei giorni di Elul.
-Durante l’anno non si da più di un quinto dei propri guadagni,
tuttavia per espiazione dei propri peccati è permesso dare di
più di un quinto.
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