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-Secondo la Kabalà bisogna elencare le averot nel “Viddui” se-
condo l’ordine alfabetico (Ashamnu, Bagadnu ecc.). Ognuno                  ˜Ÿ¨œ”˜
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to nei siddurim. Tuttavia si faccia attenzione a farlo sottovoce
per non rendere pubblici i propri avonot, cosa che provoche-
rebbe un Chilul Hashem – Profanazione del Nome di Hashem
chas veshalom.
-Anche se nel raccontare pubblicamente gli avonot risulta un
comportamento sfacciato nei confronti di Hashem, in tutti i
casi nel momento che l’avon è già conosciuto dalla gente c’è la
mizwà di pubblicare la propria Teshuvà.
-Il Chazan deve alzare la voce nel momento che formula il Vid-
dui per lui e per tutto il pubblico, per poter risvegliare i cuori
del zibbur - pubblico alla teshuvà.
Tuttavia gli è vietato includerci i suoi avonot personali.
-Il Ramà riporta invece l’uso degli Ashkenaziti per cui da Rosh
Chodesh Elul si comincia a suonare lo Shofar ogni giorno alla
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all’alba solamente a partire dalla domenica prima di Rosh
haShanà. Se però Rosh haShanà capita di martedì o mercoledì,
allora si comincia
dalla domenica della settimana prima. La Mishnà Berurà spie-
ga infatti che le Selichòt devono essere recitare per almeno
quattro giorni prima di Rosh haShanà, poiché esse sono in
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giunare nei Dieci Giorni Penitenziali (i dieci giorni tra Rosh
haShanà e Kippur).
-Si usava però digiunare a partire da quattro giorni prima di
Rosh haShanà, per recuperare quattro dei Dieci Giorni Peni-
tenziali in cui è vietato digiunare (i due giorni di Rosh haShanà,
lo Shabbat Shuvà in mezzo e la vigilia di Kippur).
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