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Domanda: Da quando si comincia la recitazione delle Selichòt?
Risposta: Lo Shulchàn arùkh riporta l’uso dei Sefarditi di co-        ˜¡˜§œ”˜
minciare a recitare le Selichòt all’alba a partire dal giorno dopo
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Mishnà Berurà spiega che a partire da Rosh Chodesh Moshè
salì sul monte Sinai per ricevere le seconde Tavole della Legge.
In quel momento fu suonato lo shofar nell’accampamento per
annunciare al popolo che Moshè era salito sul monte. Una volta
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aveva iniziato a chiedere misericordia al S. per loro, ed erano
quindi esortati a essere più attenti nell’astenersi dal compie-
re atti di idolatria. Rosh Chodesh Elul rappresenta pertanto
l’inizio di un periodo di misericordia ed è quindi un momento
adatto a cominciare la recitazione delle Selichòt. Si può trova-
re anche un riferimento testuale del legame tra la teshuvà e il
mese di Elul in un verso del Shir haShirìm (Canticodei Cantici
6:3), in cui si trova la frase anì ledodì vedodì li (“io sono per il
mio Amato e il mio Amato è per me”), in ebraico ʩʬʩʣʥʣʥʩʣʥʣʬʩʰʠ
le cui lettere iniziali compongono l’acronimo ʬʥʬʠ (Elul). Inol-
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volte la lettera yud, il cui valore numerico è 10), ammonta a 40,
come il numero di giorni che vanno da Rosh Chodesh Elul al
giorno di Kippur, che cade il 10 di Tishrì. In questi quaranta
giorni la teshuvà (il pentimento) è accolta con maggior bene-
volenza, dal momento che se attraverso la teshuvà si riesce ad
avvicinare il proprio cuore all’Amato (“anì leDodì” - “io sono
per il mio Amato”), che rappresenta D-o, allora anche l’Ama-
to si avvicina a noi con amore e benevolenza nell’accogliere il
nostro pentimento (“vedodì li” – “e il mio Amato è per me”).
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