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I suoi meriti precedenti non servirebbero più a salvarlo. E nello                 7

0ƨƦƞƧƭƢƝƢ+ƚƥƚƤơƺstesso modo in cui nel momento della morte, si valutano meriti  ˜Ÿ¨œ”˜

e peccati, così anche ogni anno Rosh Ashanà si valutano i peccati
di ogni creatura vivente confrontandoli con i suoi meriti. Chi è
trovato zadik è confermato alla vita, chi è trovato rashà alla morte.
Chi è giudicato medio (meriti e peccati si equivalgono) ottiene
una proroga sino al giorno di Kippur se sino all’ora fara teshuvà,
verrà confermato alla vita, in caso contrario alla morte.
-Anche se il suono dello shofar del giorno di Rosh Ashana va ese-
guita in quanto è un preciso precetto biblico, c’è nel suo suono
anche un richiamo ad un serio esame di coscienza per coloro che
dormono e sonnecchiano, come a dire loro: “Svegliati, fate un
esame delle vostre azioni, fate teshuvà e ricordatevi del vostro
Creatore. Voi che dimenticate la verità ed andate errando nella
caducità della cose futili e sonnecchiando tra le vanità e le cose
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ranno, pensate alla vostra anima rivedete le vostre vie e le vostre
azioni. Abbandonate il falso sentiero intrapreso e rivedete le vo-
stre cattive intenzioni. Ed è per questo che durante tutto l’anno
ognuno di noi deve considerarsi in bilico tra peccati e meriti e
considerare che il mondo intero si trovi nella stessa situazione.
Perciò un altro nostro solo peccato potrebbe esserci fatale ed es-
sere fatale per il mondo intero e portare noi ed il mondo intero
alla perdizione. Allo stesso modo un nostro solo merito aggiunti-
vo potrebbe redimerci e salvare il mondo intero, trasformandosi
in foriere di soccorso e di salvezza. Ed infatti è detto: “Ed il giusto
è di fatto è il pilastro su cui poggia il mondo”. La giusta azione
del giusto potrebbe far perdere il mondo in equilibrio dalla parte
dei meriti e salvarlo poggia su queste considerazioni l’uso vigente
nella casa d’Israele di moltiplicare la zedakà e le buone azioni e di
occuparsi principalmente di mizwot, specialmente e più che negli
altri giorni dell’anno nei giorni che trascorrono tra Rosh Ashanà e
Kippur allo stesso concetto è ispirato l’uso generalizzato di alzarsi
di notte in questi dieci giorni e di trascorrere nei tempi il tempo
disponibile sino all’alba in preghiere e nella recitazione di salmi e
di suppliche.
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