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Ve n e rd ì11 dicembre 2015

            Momenti di Musàr

       Parashat Mikketz – Chanuqqà
       Una volta all’uscita di Shabbat Chanuqqà, quando tutti si af-
       frettavano per andare ad accendere le candele essendo già
       giunta l’ora indicata, un ebreo interrogò Rabbi Chaijm Zon-
       nenfeld, all’epoca rabbino capo di Yerushalaim, sul perché egli,
       invece, si intratteneva ancora nel Beth HaQnesset a studiare
       anziché recarsi nella propria abitazione per accendere la Cha-
       nuqqià.
       Di fronte a questa domanda, il rabbino spiegò quanto segue:
       “C’è una discussione tra i decisori halachici se, all’uscita di
       Shabbat, sia necessario prima recitare l’Havdalà – che è una
       mitzvà più frequente rispetto alle candele di Chanuqqà – e dopo
       accendere la Chanuqqià, oppure se occorra prima accendere
60 la Chanuqqià e, solo dopo, recitare l’Havdalà. Al fine di allon-
       tanarsi da ogni dubbio, è quindi consigliabile che un ebreo si
       intrattenga nel Beth HaQnesset fino a che i propri familiari ab-
       biano finito di sistemare la Chanuqqià vicino alla porta di casa,
       cosicché, quando egli entrerà nella propria abitazione, troverà
       subito di fronte a sé la mitzvà dell’accensione delle candele: dal
       momento che “non si può oltrepassare una mitzvà”, egli sarà
       pertanto costretto a recitare per prima le berachot della Cha-
       nuqqià e, solo dopo, l’Havdalà, così da evitare di incorrere in
       qualsivoglia dubbio”.
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