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ל’ כסלו תשע”ו
Momenti di Halakhà
Regole di Shabbat 63
-L’Avel (ossia chi è in lutto entro i sette giorni dalla sepoltura
del familiare) ha l’obbligo di completare il “shnàim mikrà vee- יום שבת
chàd targùm”, quindi anche se gli è proibito studiare la Torà per
quella settimana, potrà farlo tuttavia di Shabbat.
-Le donne sono esenti da questa mizwà come dallo studio del-
la Torà, ma in ogni caso hanno l’obbligo di studiare, imparare
ed eseguire le
regole che le riguardano come le alachot delle berachot,
dell’accensione delle candele, la kasherut ecc.
-Se si è studiati la parashà leggendo due volte il testo con il
commento di Rashì si è usciti d’obbligo dallo “shnàim mikrà
veechàd targùm”. Tuttavia scrive lo Shulchàn Arùch che chi è
timoroso del Cielo, studi anche il commento di Rashi oltre allo
“shnàim mikrà veechàd targùm”.
-Chi non capisce l’aramaico e il commento di Rashì, è bene
che legga due volte il testo della parashà ed una volta la tradu-
zione in italiano, uscendo in questo modo dalla mizwà. Tutta-
via si deve fare attenzione ad utilizzare una traduzione di un
Rav competente e timoroso di Hashem, che si sia attenuto agli
insegnamenti dei nostri Maestri e dei Midrashim.
-Secondo i Maestri di Kabalà è bene leggere in ogni caso il
targum Onkelos perché si racchiudono in esso segreti spiri-
tualmente influenti sull’anima.
-Il tempo di questa lettura a priori è il venerdì mattina subito
dopo la tefillà mattutina, e così usava fare il nostro maestro Ari
z”l. Tuttavia è possibile iniziare già da dopo minchà del sabato
precedente. C’è chi usa dividere questa lettura secondo i giorni
della settimana anche se cade Yom Tov in mezzo ad essa.
-Se non si è fatto in tempo a leggere lo “shnàim mikrà veechàd
targùm” la vigilia di Shabbat, lo si può fare a posteriori durante
tutta la giornata, ed è preferibile farlo prima che si ascolti la
lettura della Torà al mattino. In tutti i casi non si rinunci alla
lettura, ed è permesso recuperarla persino dopo lo Shabbat.