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Mercoledì6 maggio 2015

            Momenti di Musàr

        La Hillulà di R. Shim’òn Bar Yochài
        Secondo un’antica tradizione, R. Shim’òn bar Yochài morì a
        Lag Ba’òmer. Il giorno della sua scomparsa fu colmo di una
        grande luce di gioia infinita, a causa della sapienza segreta che
        rivelò ai suoi discepoli, come riportato nello Zòhar. Quel gior-
        no, sia per il maestro che per i suoi discepoli, fu come il giorno
        in cui uno sposo si rallegra sotto la chuppà, e fu più lungo di
        altri giorni, poiché si dice che il sole non tramontò finché non
        ebbe rivelato tutto ciò che aveva avuto il permesso di rivelare.
        Soltanto allora al sole venne concesso di tramontare e, quando
        tramontò, l’anima di R. Shim’òn si separò dal suo corpo e salì,
        come riporta lo Zòhar. Per questo motivo, l’anniversario della
        sua morte si celebra con grande gioia, sebbene, normalmente,
        l’anniversario della scomparsa di un giusto venga ricordato
 36 digiunando. Tale era la volontà di R. Shim’òn, e già nei tempi
        antichi il giorno della sua scomparsa era caratterizzato dalle
        celebrazioni. È antica anche l’usanza che, a Lag Ba’òmer, si ac-
        cendano molte candele con grandi festeggiamenti - hillulà,
        sulla tomba di R. Shim’òn sul monte Meròn.
        R. Ovadià da Bertinoro, in una lettera indirizzata a suo fratello
        nel 5149 (1389) scrisse: Il 18 di iyàr, nel giorno della sua morte
        (di R. Shim’òn), arriva gente da tutte le zone vicine e si ac-
        cendono grandi falò. L’Ari Hakkadòsh (R. Yitzchàk Luria), i
        suoi maggiori discepoli e i loro discepoli, che erano maestri
        della sapienza segreta, insegnarono al popolo la grande virtù
        di rallegrarsi in questo giorno. In seguito, i maestri chassidici,
        i discepoli del Ba’àl Shem Tov, seguirono le orme di coloro che
        studiarono a fondo la Kabbalà e rafforzarono quest’usanza.
        Così, Lag Ba’òmer divenne un giorno in cui si ricorda il santo
        tannà R. Shim’òn e in cui si prega che il suo merito possa valere
        per tutta Israele e che la sua luce possa risplendere in tutta la
        nostra nazione.
        (tratto da Sefer Atodàa tradotto da Morashà)
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