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31 ottobre 2014 ז’ חשון תשע”ה
Venerdì Momenti di Musarיום שישי
Parashat Lech Lechà
Ogni buona azione compiuta da uno Tzaddiq con la giusta intenzione,
anche la più semplice di tutte, genera una influenza positiva negli altri
ebrei.
E’ noto che Rabbi Israel Meir Kegan, conosciuto come il “Chafetz Chaijm”,
fosse intenzionato negli ultimi anni di vita a recarsi in Israele per risiedere
nella città di Petach Tiqvà: così, a fronte di questa sua volontà, il municipio
decise di realizzare uno splendido edificio in onore dello Tzaddiq e
Gadol HaDor – Grande maestro della generazione dove collocare la sua
abitazione ed un ampio Beth HaQnesset. Inoltre, al fine di accogliere i
numerosi visitatori che sarebbero venuti ad incontrare il Chafetz Chaijm,
si decise di realizzare al fianco del primo palazzo una ulteriore costruzione
dove collocare i bagni pubblici. Varie ragioni impedirono però al Chafetz
Chaijm di realizzare la propria volontà e stabilirsi in Eretz Israel, ma i due
edifici in questione, la cui costruzione era ormai stata decisa, vennero
comunque eretti.
Una volta, alla vigilia di Yom Kippur, lo Tzaddiq Rabbi Eliahu Doshnitzer
si trovava da solo all’interno dell’edificio dove erano stati collocati i bagni
pubblici, intento a “tagliare” e preparare i fogli di carta igienica per le
necessità degli ebrei che si sarebbero in seguito recati a pregare nel Beth
HaQnesset antistante.
Un giovane ragazzo ebreo non osservante che passava di lì, accortosi di
quanto stava accadendo, si avvicinò curioso di scoprire la ragione dello
strano comportamento del rabbino; Rabbi Eliahu rispose alle domande
del ragazzo incuriosito con molta cortesia e pazienza, spiegando lui che,
essendo proibito “tagliare” la carta igienica durante Yom Kippur (così
come di Shabbat e Yom Tov), egli si era recato presso i bagni pubblici per
preparare tutta la carta necessaria alle esigenze del numeroso pubblico
che sarebbe stato presente l’indomani nel Beth HaQnesset.
Colpito dalla dimostrazione di così tanta gentilezza ed altruismo, il ragazzo
disse al rabbino: “Sappi che ogni pezzo di carte igienica che hai tagliato
oggi, ha inciso una profonda traccia nel mio cuore!”. Grazie all’influenza
di tale (apparentemente) “piccolo” gesto compiuto da Rabbi Eliahu, il
giovane ebreo decise che, quell’anno, si sarebbe recato alle preghiere di
Yom Kippur ed avrebbe osservato il digiuno insieme agli altri. Da lì in poi
il ragazzo accrebbe la propria osservanza delle mitzvot divenendo, infine,
un Baal Teshuvà, nel ricordo costante del segno lasciato in sé da ciascun
pezzo di carta igienica tagliata quel giorno dal rabbino…
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Venerdì Momenti di Musarיום שישי
Parashat Lech Lechà
Ogni buona azione compiuta da uno Tzaddiq con la giusta intenzione,
anche la più semplice di tutte, genera una influenza positiva negli altri
ebrei.
E’ noto che Rabbi Israel Meir Kegan, conosciuto come il “Chafetz Chaijm”,
fosse intenzionato negli ultimi anni di vita a recarsi in Israele per risiedere
nella città di Petach Tiqvà: così, a fronte di questa sua volontà, il municipio
decise di realizzare uno splendido edificio in onore dello Tzaddiq e
Gadol HaDor – Grande maestro della generazione dove collocare la sua
abitazione ed un ampio Beth HaQnesset. Inoltre, al fine di accogliere i
numerosi visitatori che sarebbero venuti ad incontrare il Chafetz Chaijm,
si decise di realizzare al fianco del primo palazzo una ulteriore costruzione
dove collocare i bagni pubblici. Varie ragioni impedirono però al Chafetz
Chaijm di realizzare la propria volontà e stabilirsi in Eretz Israel, ma i due
edifici in questione, la cui costruzione era ormai stata decisa, vennero
comunque eretti.
Una volta, alla vigilia di Yom Kippur, lo Tzaddiq Rabbi Eliahu Doshnitzer
si trovava da solo all’interno dell’edificio dove erano stati collocati i bagni
pubblici, intento a “tagliare” e preparare i fogli di carta igienica per le
necessità degli ebrei che si sarebbero in seguito recati a pregare nel Beth
HaQnesset antistante.
Un giovane ragazzo ebreo non osservante che passava di lì, accortosi di
quanto stava accadendo, si avvicinò curioso di scoprire la ragione dello
strano comportamento del rabbino; Rabbi Eliahu rispose alle domande
del ragazzo incuriosito con molta cortesia e pazienza, spiegando lui che,
essendo proibito “tagliare” la carta igienica durante Yom Kippur (così
come di Shabbat e Yom Tov), egli si era recato presso i bagni pubblici per
preparare tutta la carta necessaria alle esigenze del numeroso pubblico
che sarebbe stato presente l’indomani nel Beth HaQnesset.
Colpito dalla dimostrazione di così tanta gentilezza ed altruismo, il ragazzo
disse al rabbino: “Sappi che ogni pezzo di carte igienica che hai tagliato
oggi, ha inciso una profonda traccia nel mio cuore!”. Grazie all’influenza
di tale (apparentemente) “piccolo” gesto compiuto da Rabbi Eliahu, il
giovane ebreo decise che, quell’anno, si sarebbe recato alle preghiere di
Yom Kippur ed avrebbe osservato il digiuno insieme agli altri. Da lì in poi
il ragazzo accrebbe la propria osservanza delle mitzvot divenendo, infine,
un Baal Teshuvà, nel ricordo costante del segno lasciato in sé da ciascun
pezzo di carta igienica tagliata quel giorno dal rabbino…
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