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29 ottobre 2014 ‫ה’ חשון תשע”ה‬

MercoledMìomenti di Musar‫יום רביעי‬

La Mitzva’ della tzedaka’ ci dona la vita

È scritto nel Talmùd trattato di Shabbàt (pag. 56b): Shmuel (uno dei
saggi del Talmud) ed un astronomo sedevano insieme. Videro un
gruppo di persone che andavano in direzione del lago. L’astronomo
indicò nella direzione di uno di quelle persone che andava al lago
e disse a Shmuel, “quell’uomo arriverà al lago ma non tornerà vivo,
poiché un serpente lo morderà”. Allora Shmuel gli rispose, “se è
ebreo tornerà vivo, poiché il popolo d’Israele non è nelle mani della
“sorte” e grazie alla preghiera sarà salvo”. Ebbene, quell’uomo andò
e tornò dal lago in pace. L’astronomo si alzò prese il sacco di quell’
uomo e lo gettò a terra, ecco che nel sacco trovarono un serpente
tagliato in due dalle canne che l’uomo aveva raccolto al lago. Il
tutto era accaduto senza che l’uomo si fosse accorto di ciò che
stava succedendo. A questo punto Shmuel chiese a quell’uomo,
“quale buona azione hai compiuto?”; e l’uomo gli rispose “ogni
giorno io e il mio gruppo mangiamo insieme, ed ognuno di noi
mette nella cesta una pagnotta di pane. Oggi uno di noi non aveva
il pane da consegnare e si vergognava, quindi mi sono proposto io
di raccogliere il pane e quando sono giunto a quella persona, io
ho aggiunto anche la sua parte senza che nessuno se ne rendesse
conto in modo tale che non si vergognasse”. Gli disse Shmuel, “oggi
hai compiuto la mitzvà della Tzedakà!! ”, inoltre Shmuel spiegò il
verso : “ la tzedakà salva dalla morte” (Mishle’ 10, 2): non si intende
soltanto che la tzedakà salva dalla morte violenta bensì la tzedaka’
salva da ogni tipo di morte e dona la vita.

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