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2 novembre 2014 ‫ט’ חשון תשע”ה‬

DomenicaMomenti di Musar‫יום ראשון‬

continua dall’opuscolo di tishrì vedi a pagina 29

DOMANDA: Come è possibile che la Torà incrimini così grave-
mente colui che profana lo Shabbat con la pena di morte, piuttosto
che chi ruba o truffa il prossimo?
RISPOSTA: Ogni ebreo che crede nella veridicità della Torà ritiene
che l’uomo dopo che lascia questo mondo continua a vivere con
la sua anima nell’olam abbà. La nostra vita è come un sogno, e
quando l’uomo morirà, si “risveglierà” e si renderà conto di aver
vissuto 70 anni provvisori e di cominciare la sua vera vita, una vita
eterna. Allora chiediamoci un istante: per quale motivo Hashem
ci fa sognare 70/80 anni? A quale scopo ci ha dato l’incombenza di
trascorrere un’esistenza qui in un mondo materiale? La risposta ci
deve essere chiara: per poterci dare esclusivamente il beneficio di
poter ricevere la buona ricompensa nel mondo futuro nel compi-
mento dei Suoi precetti.
Nel momento che la persona profana lo Shabbat, comunica aper-
tamente che non è Hashem che ha creato il mondo, rinnegando
così lo scopo della creazione. È logico pensare infatti che il Cre-
atore non abbia formato il mondo senza uno scopo ben preciso
chas veshalom, bensì per portare beneficio all’uomo. Quindi nel
profanare il Santo Shabbat, oltre a rinnegare la presenza di D.o,
la Sua unicità, la Sua Provvidenza in questo mondo, si sconfessa
inoltre tutto il complesso elaborato dal Santo Benedetto, il sistema
di premio e punizione, un altro dei pilastri della nostra fede.
Spesso coloro che non rispettano la mizwà dello Shabbat, si fanno
ingannare dal loro istinto malvagio pensando che basta osservare
le altre mizwot a loro piacere tralasciando quella essenziale, ma è
logico sostenere che questa è una riflessione irragionevole, dal mo-
mento che non sta a l’uomo stabilire cos’è più essenziale tra tutte le
mizwot, ma il Creatore. Continua accanto

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