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27 ottobre 2014 ‫ג’ חשון תשע”ה‬

Lunedì Momenti di Musar ‫יום שני‬

ROSH CHODESH …......continua da ieri
Hillèl Hanasì, un discendente diretto di R. Yehudà Hanasì, che ha
redatto la Mishnà, vide che le persecuzioni e i duri decreti del-
le autorità gentili andavano intensificandosi e, di conseguenza,
diminuiva il numero di studenti degni di essere nominati. Hillèl
Hanassì temeva che il governo proibisse di continuare a santificare
i mesi e condann­ asse a morte i pochi rabbini nominati che rimane-
vano; questo avrebbe portato a una totale confusione riguardo alle
date delle feste. Perciò, convocò il suo Bet din, i cui membri erano
tutti nominati seguendo una catena ininterrotta che risaliva a Mo-
shè rabbènu, ed essi stabilirono come calcolare i mesi e le feste fino
al tempo della redenzione finale. Inoltre, santificarono tutti i mesi
fin da allora, basandosi su questi calcoli; perciò, la santità di Rosh
Chòdesh si applica a ogni Rosh Chòdesh che si sussegue nel nostro
calendario. Così, la santità di questo giorno non è mai cessata in
Israele, dal tempo di Moshè Rabbènu fino ai nostri giorni.
Il calcolo del calendario compilato da Hillèl per tutte le generazioni
non costit­ uisce un’innovazione. Da quando ci è stata data la Torà
sul Sinài, nessuno, neppure un profeta, è autorizzato ad apporta-
re altre aggiunte. Quindi, Hillèl non poteva aver creato un nuovo
modo di santificare i mesi; piuttosto, i calcoli da lui uti­lizzati per
stabilire il calendario appartenevano già a un’antica tradizione ed
erano stati tramandati dai tempi di Moshè ai Maestri di ogni ge-
nerazione. In base a questo metodo, essi sapevano precisamente
quando sarebbe apparsa la luna nuova, anche senza la dichiara-
zione dei testimoni. Tuttavia, la Torà prescrive la mitzvà speciale
di santificare i nuovi mesi basandosi sulla dichiarazione dei testi-
moni; è halakhà lemoshé misinài che, finché esiste un sanhedrìn,
la santificazione dei mesi avvenga in base alle testimonianze e non
ai calcoli matematici.
Quando di fronte al Bet Din comparivano i testimoni, dichiarando
di aver visto la luna nuova in un dato momento e in una data posi-
zione nel cielo, i suoi membri, in base ai propri calcoli, potevano
controllare se la testimonianza fosse accurata. Inoltre, grazie alle
loro conoscenze, potevano verificare se i testimoni avessero modo
di comm­ ettere un errore nel caso in cui la loro testimonianza si
dimostrasse inaccurata.
Continua domani.........(tratto dal libro Sefer Atodàa tradotto da Morashà)

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