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14 luglio 2015
Momenti di Musàr
Martedì Messilat Yesharim – Il sentiero dei giusti
Come acquisire la prudenza
….....continua da ieri
Ma coloro che sono già usciti da questa prigione vedono la pura verità,
riguardo alla quale sono in grado di prodigare consigli alle altre persone.
Questa situazione può essere descritta con un esempio: essa è simile a
un labirinto che ha la forma di un giardino, utilizzato per questo gioco
ben noto alle classi nobili (a tempi del Ramchal autore del Sentiero
dei Giusti, i nobili usavano dilettarsi mettendo i loro servi nei labirinti
e dall’alto li indirizzavano per fargli raggiungere il portico)..... E infatti
alcuni di quei passaggi sono autentici e arrivano veramente al portico,
altri invece ingannano l’uomo e lo allontanano da esso. E infatti colui
che percorre quei sentieri non può vedere né discernere se sta seguendo
un percorso valido oppure uno fittizio, poiché essi appaiono identici e
non presentano alcuna differenza a chi li osserva, a meno che questi non
sia un esperto in grado di riconoscere la strada da un suo determinato
aspetto che gli è familiare, avendo già effettuato il percorso arrivando
[con successo] alla meta, che è il portico. E chi già si trova nel portico
56 vede tutti gli itinerari davanti sé e distingue chiaramente tra quelli veri
e quelli falsi, e può perciò suggerire a chi li percorre: “Scegliete questa
direzione!” E chi vorrà credergli raggiungerà la destinazione desiderata; e
chi non vorrà credergli e deciderà di seguire la propria visione, si perderà
di certo e non ci arriverà. Anche questo sistema funziona così: chi non
ha ancora dominato il proprio Yetzer si trova in mezzo ai meandri e non
può distinguere tra di loro; ma coloro che dominano il proprio istinto (gli
zaddikim e i loro scritti) e sono già arrivati al portico, dopo essere usciti dal
tracciato e averne ottenuto una visione precisa con i propri occhi, questi
sono in grado di fornire consigli a chi è disposto ad ascoltare, ed è loro che
bisogna credere. E qual è il consiglio che ci danno? “’Fate i calcoli!’ Cioè
fate i calcoli del mondo!” Infatti essi hanno già provato, visto e imparato
che questa è per l’uomo l’unica autentica via per giungere a quel bene che
sta cercando e che non ce n’è nessun’altra.
La regola è che l’uomo deve
tenere costantemente la propria mente sotto osservazione: qual è secondo
la legge della Torà la vera strada che egli deve percorrere? In seguito
passerà in esame le proprie azioni, per vedere se esse seguono questa
strada o meno. Perché in tal modo gli sarà certamente facile affinare la
propria persona e correggere tutti gli aspetti del proprio comportamento
(rispetto alla Torà), come è detto: “Considera attentamente le tue abitudini
e potrai avanzare con sicurezza.” Ed è scritto: “Osserviamo le nostre vie,
esaminiamole e facciamo ritorno all’Eterno”.
http://www.anzarouth.com/2009/02/mesilat-yesharim-3-prudenza-componenti.html