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7 giugno 2015
Momenti di Musàr
L’importanza delle berachot
E’ riportato sul trattato talmudico di Berachot 35a “Ha detto
Shmuel a nome di R’ Yeudà che chi gode di questo mondo
senza berachà è come se godesse dei sacrifici dedicati al S.
come scritto “La terra ed il suo contenuto è del S.”. A questo
passo del Talmud il Maral di Praga aggiunge: “perché tutto il
creato è stato formato per essere al servizio di Ashem, infatti
ha realizzato tutta la creazione per il suo onore affinché dalle
sue opere si ammiri la sua grandiosità. Per questo (cioè che
chi non benedice è considerato come se godesse dei sacrifici
del S.) è tutto santificato al S. D.o, perché cosi come i sacrifici
sono per l’onore di Ashem, anche tutto ciò che ha creato nel
suo mondo è per questo proposito. Recitando le berachot gli
si dà atto di ciò, ed anche questo è un modo per onorarLo e
riconoscerLo.
42 L’insegnamento che si trae dalle parole del Maral di Praga è
enorme. Tutto il creato è stato formato solo per onorare Ashem,
per rivelare in esso la sontuosità e la maestà del Re del mondo.
Domenica Quindi chi gode di questo mondo per esempio mangiando
senza renderGli omaggio, praticamente “deruba la berachà da
Ashem” (rashi). Vale a dire che sottrae ad Ashem, la rivelazione
del Sua sovranità che sarebbe dovuta uscire da quella stessa
opera. Al contrario, colui che ringrazia Ashem benedicendoLo
per la sua bontà, rivela la stessa sovranità per la quale fu
creata la cosa di cui sta godendo. Se ne trae che le berachot
sono un mezzo per dichiarare e proclamare il sovranità del S.
D.O.Capiamo quindi che l’obbligo che ci hanno comandato i
Maestri, di benedire 100 berachot al giorno, è per infondere
nei nostri cuori e per rivelare al mondo che Il S. nostro D. è il
Re del mondo, che ha creato quello stesso beneficio e che ci ha
comandato di osservare la Torà e le mizwot. Il Rambam scrive:
“le berachot sono la lode, il ringraziamento è lo strumento per
ricordarsi sempre del Creatore e di temerLo.
(tratto dal libro Vezot Aberachà di Rav Mandelboim)