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‫כב’ סיון תשע”ה‬

MMoommenentitdi di Hi Maluaskàhrà

(Continua da pag. accanto) Alla sua risposta lo avverte che la sposa      47
lo sta cercando per potergli parlare.... Stupito dalla richiesta pensa
: “Evidentemente non sono qui senza scopo, e l’invito non era un          ‫יום שלשי‬
errore come ho pensato... Che legame posso avere con una sposa
che non conosco?!”. Mentre è ancora immerso nei propri pensieri la
sposa si avvicina e gli chiede: “Si ricorda di me?”. Alla sua risposta
negativa lei racconta: “Si ricorda della bibliotecaria che le ha chiesto
di cercare la versione della Birkhàt Hamazòn che contiene le parole
“ve lo nikashèl”? Sono io!”.
Ovviamente era meravigliato da quanto aveva sentito, dal momento
che vide che si trattava di un matrimonio ortodosso da tutti i punti
di vista, ma si ricordava della bibliotecaria come di una ragazza
laica. Le chiese dunque una spiegazione e il motivo per cui lei gli
avesse mandato l’invito. A ciò la sposa rispose: “Sono nata in una
casa di gente osservante, e ho studiato in una scuola religiosa, ma
con gli anni ho abbandonato l’osservanza delle mitzvòt divenendo
completamente laica. Al lavoro ho conosciuto un goy molto
colto, e ho cominciato a frequentarlo, fino a che mi ha chiesto di
sposarlo. Nonostante fossi laica, l’idea di sposare un goy ancora mi
spaventava, e non volevo staccarmi del tutto dalla mia famiglia e
dalla mia religione. Il mio compagno voleva che ci trasferissimo in
America, risolvendo così la maggior parte dei problemi. Mi diede
qualche giorno per pensare. Davvero non sapevo cosa fare... Fino
a che Hashèm mi è venuto in aiuto e mi ha mandato lei... Proprio
nel giorno in cui avrei dovuto dargli la mia risposta, mi è arrivato il
siddùr che mi ha mandato, con le parole ve lo nikashèl le’olam va’ed
(e non falliremo mai) cerchiate. Cosi ho pensato: “Se sposo un goy,
di sicuro fallirò..” Immediatamente ho telefonato al ragazzo e ho
rifiutato la sua proposta di matrimonio.
Da quel momento in poi ho iniziato un percorso di ritorno alle
radici e, come vede oggi al mio matrimonio, sono tornata a essere
completamente osservante e ho avuto il merito di conoscere il mio
attuale marito che è anch’esso ritornato ad essere religioso. Questo
è il giorno più felice della mia vita... non ho fallito.”
Lo studioso comprese così il significato del curioso interesse di una
ragazza laica per una specifica versione della Birchat Hamazòn une
strumento di Hashèm per recuperare un’anima persa...Chi è come
te popolo ebraico!?

(tratto dal libro Shaal Avikha veYgdekha riportato dal libro La Lettera)
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