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6 giugno 2015

               Momenti di Musàr

Sabato Parashat Behalotechà
       “E l’uomo Moshé era molto umile, più di qualunque altra
       persona sulla faccia della terra” (Bemidbar 12, 3).
       Vi è un genere di umiltà che in realtà è del tutto “fasulla”, la
       quale si rileva quando un uomo si comporta in maniera umile
       di fronte alle altre persone al solo fine di essere lodato per tale
       sua virtù. In questi casi, però, se quest’uomo si accorge che
       gli altri lo criticano definendolo una persona presuntuosa e
       nient’affatto umile, egli si arrabbia gettandosi letteralmente
       dietro le spalle la propria tanto ostentata “umiltà”.
       La persona che è invece veramente “umile” rimane tale anche
       e soprattutto laddove gli altri gli attribuiscono, ingiustamente,
       una condotta da uomo presuntoso e superbo.
       “Miriam insieme ad Aharon parlò in modo critico di Moshé a
40 motivo della donna chushità che egli aveva sposato” (Bemidbar
       12, 1): i fratelli di Moshé Rabbenu parlarono di lui in termini
       critici attaccando la sua scelta, ritenuta presuntuosa, di
       allontanarsi dalla propria moglie dopo essere divenuto un
       profeta di HaQadosh Baruch Hu: “Hashem ha forse parlato
       solo con Moshé? Non ha parlato anche con noi?” (Bemidbar
       12, 2).
       Ciò nonostante, Moshé rimase una persona umile “più di
       qualunque altra persona sulla faccia della terra” (Bemidbar
       12, 3), dimostrando così di essere effettivamente dotato di una
       immensa e sincera umiltà…
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