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יז’ סיון תשע”ה
Momenti di Halakhà
Pirke Avot (II parte)
Il trattato si compone di sei capitoli: inizia con l’ordine di tra-
mandare la Tradizione Orale; Mosè riceve la Torah sul Monte
Sinai e in seguito la tramanda alle varie generazioni e arriva
finalmente alla Grande Assemblea, cioè ai Maestri (Avot 1:1).
I primi due capitoli procedono in ordine cronologico, col se- 37
condo che si concentra sugli studenti di Yochanan Ben Zakkai.
I capitoli tre e quattro contengono vari detti senza particolare יום חמישי
ordine ma attribuiti a specifici rabbini. Il capitolo cinque cam-
bia struttura e contenuto in quanto consiste principalmente di
massime anonime secondo una lista numerica e spesso senza
nessun nesso apparente con l’etica. Gli ultimi quattro paragrafi
di questo capitolo ritornano però al precedente formato di afo-
rismi morali attribuiti a rabbini specifici.
“La struttura del trattato si diversifica notevolmente dagli altri
trattati per la sua struttura tematica e i detti degli Avot che
usano una lingua altamente stilizzata invece dello stile più alto
e diretto della Mishnah.
Il trattato include numerose massime rabbiniche citate di fre-
quente, per esempio quella di Rabbi Hillel, scritta in un “sem-
plice” verso ebraico:
-Se io non sono per me, chi è per me? E se io sono solo per me
stesso, cosa sono? E se non ora, quando?».
Un’altra famosa massima è quella di Rabbi Tarfon, che elogia la
forza di volontà e serietà di intenti:
«Il giorno è corto; il lavoro da compiersi è molto; gli operai
sono pigri; la ricompensa è grande; il Padrone incalza»
Molto citata anche:
-Non sta a te compiere l’opera, ma non sei libero di sottrarte-
ne; se hai studiato molta Torah, altrettanta ricompensa ti verrà
data; poiché il tuo padrone è ligio nel ripagarti completamente
del tuo operato. Sappi tuttavia che il premio dei giusti è nel
mondo futuro».