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29 maggio 2015
Momenti di Musàr
Ve n e rd ìParashat Nasò
Ai tempi del noto cabalista Rabbi Itzchaq Luria, conosciuto
anche come l’Ari Zal HaQadosh, viveva il rabbino ed autore di
numerosi ed eccelsi canti e lodi ad Hashem, Rav Israel Najarah;
secondo alcuni, l’Ari Zal era solito affermare che il grande poeta
Rav Israel era una “scintilla” (cioè, una “parte”) dell’anima di Re
David.
Si racconta che una volta Rav Israel e l’Ari Zal, dopo aver cenato
assieme durante la sera del Santo Shabbat, si misero a cantare
inni e lodi ad Hashem: l’Ari Zal, per il tramite del Ruach HaQo-
desh di cui era dotato, vedeva schiere di angeli celesti che sali-
vano e scendevano nella casa di Rav Israel per ascoltare i suoi
santi poemi di ispirazione divina. Ad un certo punto, però, uno
degli angeli presenti intervenne ed ordinò agli altri di allonta-
narsi immediatamente in quanto Rav Israel stava cantando con
le braccia scoperte e senza il cappello che, inavvertitamente, le
24 era caduto dal capo. Quando l’Ari Zal si accorse di ciò, immedia-
tamente ordinò a due suoi allievi di riferire a Rav Israel che gli
angeli si erano allontanati in quanto egli era seduto al tavolo in
maniera “poco” onorevole e con il capo non coperto dal cappello;
il grande rabbino, intimorito da quanto appena appreso, imme-
diatamente indossò il cappello e si coprì le braccia riprendendo a
cantare le lodi di Hashem. Solo a questo punto, gli angeli torna-
rono ad ascoltare con gioia i canti intonati da Rav Israel.
Da questo episodio possiamo imparare quanto importante sia
essere accorti nel modo in cui ci si pone a tavola, evitando di
sedere in maniera irrispettosa e poco pudica e dedicandosi, inve-
ce, a tessere le lodi di HaQadosh Baruch Hu anche e soprattutto
in questa circostanza. Ciò anche perché, com’è noto, la tavola
rallegra Hashem e l’uomo ed ha sostituito, dal momento della di-
struzione del Beth HaMiqdash, l’altare sul quale venivano offerti
i sacrifici che servivano ad espiare le colpe del popolo d’Israele.
E che il Signore D-o Benedetto possa far espiare, grazie ai meriti
che acquisiamo sulle nostre tavole, le colpe di tutti gli ebrei e
ponga nei nostri cuori il Suo amore ed il Suo timore per compie-
re la Sua volontà con animo integro. Amen, ken yehi razon!