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ט’ סיון תשע”ה
E deve esserci chiaro che questi decreti sanciti per l’osservanza 21
Momenti di Halakhàdei precetti della Torà stessa e per compiere il volere di D-o יום רביעי
benedetto hanno tutti la Sua approvazione affinché li osserviamo
nella loro totalità, così come lo facciamo con tutte le Mitzvot
della Torà in sé. Inoltre la Mitzvà ci fu trasmessa in modo tale da
richiedere da parte nostra la costruzione di “siepi” intorno alla
Torà; sarebbe stato appropriato che questi [decreti Rabbinici]
fossero stati espressi direttamente da Hashem, sia benedetto il
Suo Nome, proprio nella Torà, tuttavia la Sua Volontà decretò
che giungessimo noi stessi a queste leggi e che ci caricassimo
noi stessi di Mitzvot secondo le vie della Sua Torà e seguendo
le stesse regole e gli stessi limiti che Egli assegnò a questo
procedimento. Perciò non c’è distinzione tra il nostro obbligo di
osservare le Mitzvot specificate nella Torà e il nostro obbligo di
osservare editti e decreti dei Maestri, poiché è Sua Volontà che
osserviamo quelle che sono esplicite nella Torà così come quelle
altre. In questo modo, colui che trasgredisce i precetti della Torà
e colui che trasgredisce questi editti e decreti sono entrambi
in egual misura dei ribelli contro la Sua parola. C’è una unica
differenza tra essi che è stabilita dai nostri Maestri di benedetta
memoria nei casi dubbi: quando si tratta di un precetto della
Torà (Mitzvà Deoraita) si adotta l’opzione più rigorosa e quando
si tratta di un precetto rabbinico (Mitzvà Derabanan) si adotta
l’opzione più permissiva.
Un ulteriore aspetto di questa Mitzvà, così come ci è stato
trasmesso dai Maestri, è il potere del Tribunale Rabbinico di
decretare la sospensione di un elemento della Torà, quando la
finalità di questa decisione è il mantenimento della stessa Torà,
a condizione che ciò comporti unicamente una condotta passiva
e nessuna azione attiva. Su questa base e secondo la tradizione
trasmessa loro, i Maestri deliberarono il loro decreto di non
compiere le Mitzvot dello Shofar e del Lulav durante il giorno
di Shabbat, come spiegato nella Mishnà e nel Talmud (Trattato
Rosh Hashana 29b e Sukkà 42b).