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10 febbraio 2015

                  Momenti di Musàr

         Le 6 mizwot perpetue

         …Continua da ieri

         5) Mizwà positiva di temere il S. e di infondere la riverenza

         verso di Lui nei nostri cuori, così com’è scritto: “Ed il tuo

         D.o temi!”. Il precetto di temere Hashem Itbarach consiste

         nell’essere consapevole che anche se il S. non si fa vedere, con

         tutto ciò Lui vede le nostre azioni e conosce i nostri pensieri,

         perché Lui scruta i nostri cuori e conosce tutti i segreti più

         intimi, com’è scritto nel libro dei profeti: “Anche se l’uomo si

         nascondesse nei luoghi più segreti, forse che Io non lo vedrò?”

         6) Mizwà negativa di non andare dietro l’istigazione del cuore

         e degli occhi com’è scritto nella Torà e riportato nel terzo

         brano dello Shemà: “Velò Tatturu Acharè Levavchem Veacharè

         Enechem – E non andrete dietro i vostri cuori e dietro i

         vostri occhi!”. Hanno spiegato i nostri Saggi Maestri “i cuori”

44       rappresenta l’eresia, ovvero tutto ciò che non è attinente al
         pensiero della Santa Torà. Invece “gli occhi” è la lussuria e con

         essa sono inclusi tutti i piaceri materiali di questo mondo; se

         la persona gli andrà dietro finirà con allontanarsi dall’obiettivo

Martedì  per cui l’uomo è stato mandato qui, che Hashem ci scampi!”.

         Queste sono le mizwot che ogni ebreo ha la possibilità di

         mettere in pratica in qualsiasi momento della giornata. Per

         esempio stando al lavoro credendo che sia solamente Hashem

         che gli fornisce la parnasà e non il boss. Oppure amando

         Hashem nel riflettere su tutti i benefici che dà all’uomo

         incessantemente, e infiggendo nel cuore che in questo mondo

         vale investire le forze solamente nella ricerca della Torà e delle

         Mizwot. Oppure con l’essere onesti e cordiali con il prossimo

         per timore di Hashem Che osserva e giudica il  comportamento

         in ogni momento. O astenendosi dal parlare al Bet Akeneset

         durante la tefillà o la lettura della Torà per timore del Santo

         Benedetto Egli Sia...

         Che Hashem ci dia il merito di avvicinarci a lui ed arrivare al

         grado del re David che ha detto: “Ho sempre posto Hashem

         davanti a me!

         (tratto dal libro Chaiè Adam e Beur Alachà)
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