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כג’ שבט תשע”ה
Ciò significa che a ogni sforzo fatto da una persona nel 49
Momenti di Halakhàservire Dio, Hashèm risponde con un aiuto divino in questa יום חמישי
straordinaria proporzione – quella di un enorme cancello
rispetto alla cruna di un ago. Il punto principale della giustizia
e della grazia di Dio in questo mondo è la concessione di
questo aiuto. Anche la sovvenzione di beni materiali dipende
da questo fattore.
Il giusto rivela la gloria di Dio ogni volta che prende la
decisione corretta, quando è sottoposto a tentazione, e in
tutte le molteplici buone azioni che compie nel corso della
sua vita. E, inoltre, ogni buona azione che fa serve da “cruna
dell’ago” per arrivare più avanti alla “maestosa cancellata” della
reazione divina – e anche questo glorifica il Nome di Dio. Ma
il peccatore che si è dedicato tutta la vita ad eclissare la gloria
di Dio, intensifica questo oscuramento ogni volta che cede al
suo cattivo istinto e disobbedisce a Dio. Anche quando decide
che vuol tornare a condurre una vita migliore, il suo progresso
è incompleto e incerto. Non può nemmeno essere considerato
una “capocchia di spillo”. Il suo cuore è ostruito e contaminato
dal peccato al punto che egli non può minimamente migliorarsi
solo con i propri sforzi. Ma il suo sforzo, per piccolo e inefficace
che sia, dà spazio all’aiuto divino in modo inimmaginabile.
Rivela la compassione infinita di Dio ad un livello mai raggiunto
dal giusto. Rivela la grazia del pentimento: si ritrova preso per
mano e portato verso l’alto in un unico balzo. Certo, il suo
grado di connessione con questa enorme rivelazione è debole.
La sua “cruna dell’ago” è di fatto una vera e propria capocchia
di spillo. Ma la stessa minuziosità del suo contributo personale
garantisce che la rivelazione dell’amore e della grazia di Dio
sia ancora più meravigliosa. È una rivelazione che nella natura
delle cose non può mai essere raggiunta dal giusto. È in questo
senso che possiamo comprendere come “i giusti più puri non
possono sedere nel luogo occupato da coloro che si pentono”.
E questo è il motivo per cui Rabbi pianse. Prese atto del fatto
che non avrebbe mai potuto prender parte a quell’immensa
illuminazione della gloria di Dio alla quale dà luogo colui che
si pente.
Che Hashem ci apra i cuori e ci riavvicini veramente alla Sua
volontà e al compimento delle Sue Sante Mizwot! Amen!
(tratto dal libro Conquista la Verità di R Dessler)