Page 49 - momentiShevat75
P. 49
כב’ שבט תשע”ה
Momenti di Halakhà
Le Quattro Parashot - Parashat Shekalim 47
….....continua da ieri
A partire da Rosh Chòdesh adàr, si usava fare annunci pubblici יום רביעי
per ricordare al popolo di portare il mezzo shèkel, in modo
che tutti avessero il tempo per procurarsi la somma di denaro.
Il 15 di adàr, gli esattori iniziavano a fermarsi in tutte le città
e chiedevano che il contributo fosse portato. Chi non portava
il mezzo shèkel in quel periodo non era obbligato a farlo. Il 25
di adàr, gli esattori erano reperibili nel Santuario; a partire da
questa data, chi non portava il contributo era obbligato a farlo.
I Maestri hanno stabilito che nello shabbàt immediatamente
prima di adàr, o a Rosh Chòdesh adàr stesso, se cade di shabbàt,
venga letta la parte di Torà in cui si menziona il mezzo shèkel,
poiché di shabbàt tutta la nazione si raduna nei battè hakkenèset
e nei luoghi di studio per ascoltare la lettura della Torà. La lettura
della parte relativa al mezzo shèkel, quindi, serviva come primo
richiamo al compimento della mitzvà al tempo giusto.
Adesso che non abbiamo più il Bet hamikdàsh e non portiamo
più sacrifici, la mitzvà del mezzo shèkel non vale più. Nonostante
ciò, leggiamo ancora la parte del mezzo shèkel al momento
giusto, in modo che, leggendo la Torà, si possa considerare come
se avessimo effettivamente compiuto la mitzvà, come afferma il
versetto (Hoshè’a 14,3): «E le nostre labbra sostituiranno i buoi,
ovvero, le nostre preghiere prenderanno il posto degli animali
che non possiamo più sacrificare».
Un altro motivo per cui i Maestri hanno ordinato di leggere la
parte di Shekalìm al tempo giusto anche ai nostri giorni, è per
farci pregare per l’imminente ricostruzione del Bet hamikdash;
ognuno di noi, quindi, deve sapere come compiere questa
mitzvà nel modo giusto.
La mitzvà del mezzo shèkel è particolarmente amata, poiché ci
insegna ad amare fortemente i nostri fratelli ebrei. Tutti gli ebrei
sono uguali di fronte a Dio e la funzione divina più importante,
l’offerta dei sacrifici comuni, veniva compiuta nello stesso modo
da tutti. Davanti a Dio non ci sono né ricchi, né poveri, né
favoriti, né negletti. Tutti sono vicini a lui ed egli accoglie con
favore tutti i loro sacrifici, espiando tutti i loro peccati.
(tratto da Sefer Atodàa tradotto da Morashà)