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Mercoledì11 febbraio 2015
Momenti di Musàr
Il caso di “rabbì” El’azàr ben Durdayà
Dicevano di “Rabbì” El’azàr ben Durdayà che non esisteva al
mondo una meretrice con la quale non avesse avuto rapporti.
Una volta sentì dire che c’era una meretrice in una grande città
oltremare che pretendeva come compenso per i suoi servizi
un’intera borsa di denari. Egli prese con sé una borsa di denari
e attraversò sette fiumi per raggiungerla. Appena ebbe inizio
il loro rapporto... ella disse: come questo sospiro non tornerà
al luogo da dove è giunto, così anche a El’azàr ben Durdayà
non verrà mai data la possibilità di pentirsi. Se ne andò e si
mise a sedere fra due monti... e disse: montagne e colline,
invocate pietà per me! Risposero: invece di chiedere pietà per
te, la dovremmo chiedere per noi dal momento che è scritto,
“Potranno smuoversi i monti, potranno vacillare le alture”. Egli
disse: cielo e terra, invocate pietà per me! Risposero: invece
46 di chiedere pietà per te, la dovremmo chiedere per noi dal
momento che è scritto “I cieli come fumo si dilegueranno
e la terra come un vestito si consumerà”. Disse: sole e luna,
invocate pietà per me! Risposero: invece di chiedere pietà
per te, la dovremmo chiedere per noi... Disse: stelle e pianeti,
invocate pietà per me! Risposero: invece di chiedere pietà
per te, la dovremmo chiedere per noi... Disse: la questione
dipende solo e soltanto da me. Posò la testa fra le ginocchia
e scoppiò a piangere finché non morì. Si udì una voce celeste
dire: Rabbì El’azàr ben Durdayà è destinato alla vita del mondo
a venire... Rabbi pianse, dicendo: c’è chi si guadagna il mondo
a venire in un’ora e altri in molti anni. Più avanti, Rabbi disse:
per i peccatori che si pentono non basta il fatto che vengono
accettati; viene dato loro il titolo di “Rabbì”.
Questa è la forza di una vera e profonda teshuvà – pentimento
e ritorno a D.o! Che Hashem ci dia il merito di fare ritorno a
Lui con tutti i nostri cuori Amen!
(tratto dal libro Conquista la Verità di R Dessler)