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Sabato7 febbraio 2015
Momenti di Musàr
Parashat Yitrò
“Essi giudicavano il popolo in ogni momento; presentavano a
Moshé il caso più difficile mentre tutte le vertenze minori le
giudicavano direttamente loro” (Shemot 18, 26).
Moshé Rabbenu, su consiglio del suocero Yitrò, scelse uomini
facoltosi tra tutto il popolo d’Israele e li nominò funzionari
addetti alle migliaia, alle centinai, ai gruppi di cinquanta ed alle
decine di ebrei, incaricandoli di giudicare il popolo per tutte
le “vertenze minori”, mentre la competenza decisionale circa le
controversie “più difficili” la trattenne per sé. Yitrò, tuttavia,
aveva in realtà suggerito a Moshè di decidere lui direttamente
le cause “più importanti” (v. Shemot 18, 22), e non quelle “più
difficili” come invece indicato nella Torah.
Spiega il Gaon Rabbì Chaijm Berlin z”l che ciò è avvenuto in
quanto, negli altri popoli, i giudizi vengono assegnati ai giudici
di livello inferiore o superiore (es. Giudice di Pace, Tribunale,
38 etc.) ripartendo la rispettiva competenza in funzione del valore
pecuniario delle controversie, attribuendo pertanto cause di
entità economica “più importante” a giudici di maggior grado
e preparazione.
Per i giudizi che si svolgono secondo le regole della nostra Santa
Torah (c.d. “Din Torah”), invece, non vi è alcuna differenza
legata al valore della singola controversia, visto che “un giudizio
del valore economico di una sola perutà [moneta di valore
minimo dell’epoca del Talmud, n.d.r.] è uguale ad un giudizio del
valore economico di cento manè [moneta di valore massimo,
pari a 1.920 perutot, n.d.r.]”: la diversità tra i giudizi è data infatti
solo dalla rispettiva complessità degli stessi, e cioè se, nel caso
specifico, si tratta di una questione semplice e lineare ovvero
complessa ed articolata.
Solo le cause più complesse, anche se di valore economico
poco rilevante, vengono quindi portate di fronte a Dayanim
~ Giudici del Tribunale Rabbinico maggiormente esperti nella
materia, come disposto da Moshé nella parashà in questione:
“presentavano a Moshé il caso più difficile mentre tutte le
vertenze minori le giudicavano direttamente loro” (Shemot 18,
26).