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tutti questi dati e hanno con-
cluso che il “me” è in realtà l’uo-
MOMENTI mo spirituale, vestito nel corpo
fatto di carne e ossa, ma che è
DI MUSÀR il vero “me” che sente, gioisce,
ama, programma e languisce.
E la loro incredibile conclusio-
ne è che questo “io” continua a
vivere per sempre anche dopo
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che lasciamo il nostro corpo
materiale.
La Torah ci da un insegnamen-
to che cambia completamente ơǡ
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sta vita.
l’aspetto della vita.
A priori, sembra che l’uomo Questo mondo è solo un pas-
saggio molto stretto, che ci con-
viva 70 anni, 80, a volte 120 anni
e la sua vita si ferma quando duce in un mondo fantastico e
favoloso che non possiamo im-
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ma il contrario: questo mondo è maginare.
Assomigliamo ad un bambi-
solo una stazione, un passaggio
ƥǡ - no che vive nel grembo di sua
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madre, circondato dall’acqua,
ta, e quando moriamo, quando
Ƥ ǡ - nutrito dalla placenta. È il suo
mondo intero, e lui non sen-
stra Neshamah continua a vive-
re eternamente, come è scritto te alcun bisogno aggiuntivo.
Non immagina nemmeno che
in Kohelet (12,7): “la polvere
ritorna com’era (il corpo) e il possa esserci un’altra vita oltre
a quella a cui è abituato. E im-
Rouach (la Neshamah ) ritorna
ad Hashem che lo ha dato”. provvisamente, esce e scopre il
mondo, l’immenso, illuminato
E ora, la scienza sta “scoprendo”
anche questa realtà. Sentiamo con mille luci e colori, così in-
teressante e diverso da quello in
parlare di persone che sono tor-
nate alla vita dopo una morte
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uscito.
clinica, storie di reincarnazio- ĔēęĎēĚĆ Ć ĕĆČǤ ͢͡
ne, contatto con i morti attra-
48 verso certe pratiche (pratiche
vietate dalla Torah), ecc. I ricer-