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mo  il  privilegio di essere ebrei?   il “time out”, che dovrebbe essere
       ‘•ƒ •‹‰‹Ƥ…ƒǫ   …Š‡ ‘†‘ Dz‡•-  un tempo prezioso per un’intro-
      sere ebrei”  MOMENTI DI HALAKHÀ
                                  spezione. Per fortuna,  abbiamo
      ‹ƪ—‡œƒ Ž‡ ‘•–”‡ ƒœ‹‘‹ǫ  ‘˜‡   lo  Shabbat, momento in  cui  è
      ci stiamo dirigendo? Quali con-  vietato utilizzare la tecnologia e
      seguimenti spirituali porteremo   ci  permette di avere del  tempo
      con noi quando mancheremo da   “per noi”. Inoltre, le nostre mogli
      questo mondo?               e famiglie godono della possibili-
      Viviamo  ora in  un mondo  digi-  tà di avere l’attenzione del marito
      tale e asservito alla  tecnologia.   e padre.
      Ci sentiamo  in dovere di esse-  Sforziamoci, entrando in una si-
      re sempre presenti. A tal punto   nagoga per pregare o quando ci
      che se abbiamo una  “chiamata   sediamo a studiate, di  lasciare
      persa”  e non  richiamiamo, le   il cellulare  fuori o  in  macchina.
      persone potrebbero  lamentarsi   Lasciamo il cellulare nella giacca
      con noi. Anche quando il cellu-  del cappotto quando ci sediamo a
      lare è in “modalità silenziosa”, il   cenare con nostra moglie. Lascia-
      solo  pensiero che qualcuno  po-  mo il cellulare in salotto quando
      trebbe chiamarci, anche se  non   mettiamo  a letto i bambini. Lo
      aspettiamo nessuna  telefonata,   dobbiamo certamente a noi stes-
      riduce la nostra  tranquillità  e   •‹ǡ ƒŽŽ‡ ‘•–”‡ ‘‰Ž‹ ‡ Ƥ‰Ž‹ǡ ’‡” †ƒ”
      pace interiore. Può reprimere la   loro un po’ di tempo “esclusivo”.
      ‘•–”ƒ ƒ„‹Ž‹– †‹ ”‹ƪ‡––‡”‡ †—”ƒ–‡                 shalomlm@zahav.net.il


               MOMENTI DI HALAKHÀ

      ĊęęĚėĆ ĉĊđđĆ  ĆėĆĘčĠ
     Anche se ogni persona ascolta tutta la Torah ogni Shabbat con il pubblico [al
     Tempio], ognuno ha l’obbligo di leggere da se ogni settimana la Parashà per
     due volte nel Mikrà - testo in ebraico ed una volta nel Targum - traduzione di
     Onkelos, e ciò vale anche per le parole Atarot e Divon [ndt. nomi di città, i quali
     anche se non hanno una traduzione ma si leggono così come sono scritti, vanno
     comunque letti anche una terza volta].
     La Mishna Berura spiega che non bisogna anticipare o ritardare la lettura della
     Parashà alla settimana precedente o a quella successiva allo Shabbat in cui si
     leggerà al Tempio, poichè c’è appunto l’obbligo di completare la lettura della
     porzione di Torah settimanale insieme con il pubblico; poichè nella Ghemarà è
     scritto che a colui che completa la lettura della Parashà con il pubblico vengono   53
     allungati i giorni e gli anni della propria vita.  ĔēęĎēĚĆ Ć ĕĆČǤ ͡͠
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