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כה’ כסלו תשע”ו
Momenti di Halakhà
Regole di Chanukkà 53
-Nel caso si accendano i lumi nel reshut arabbim-suolo pubblico, o
in casa al di sopra di 20 ammot (in casa rispetto al pavimento della יום שני
stessa) non si è usciti d’obbligo persino a posteriori. Si dovrà quin-
di spegnere e posizionarla all’altezza appropriata e non basterà solo
spostarla perché come già spiegato è l’accensione che fa la mizwà e
non il posizionamento(da già accesa). Per quanto riguarda invece la
berachà in questo caso, secondo Mishnà Berurà si reciterà nuova-
mente, ma secondo Rav Ovadia Yosef Z”l non si ripete.
-La vigilia di shabbat si accendono prima i lumi di chanukkà e poi
quelli di shabbat. Si faccia attenzione a non posizionare la chanukkià
vicino la porta perchè aprendola potrebbe causare lo spegnimento
durante lo shabbat dei lumi.
-L’uso è quello di anticipare l’havdalà all’uscita dello shabbat all’ac-
censione dei lumi di chanukkà, ma al bet-akkeneset si usa fare il
contrario.
-Dalla prima sera di chanukkà si aggiunge la formula di al-annissim
nell’amidà nella berachà di modim(17ma beracha) anche se ancora
non si è acceso i lumi; e questo in tutte le tefillot degli 8 giorni di
chanukkà.
-Se ci si è dimenticati di aggiungere la formula di al-annissim e si è
terminati la berachà di modim dicendo “B.A.A.E.M.A. ulchà naè leo-
dot” non si torna indietro . Però nel caso si abbia detto “baruch attà”
senza Ad-ai si dovrà tornare indietro a dire al-annissim, invece que-
sto non si potrà fare se si è pronunciato Ad-ai, quindi si continuerà
con la berachà “ulchà naè leodot” senza dire al-annissim.
-E’ bene che nel caso si sia dimenticati di dire al-annissim, si dica
alla fine dell’amidà nel Elo-ai nezor, prima di Yiù lerazon: “modim
anachnu lach al-annissim veal aghevurot....” proseguendo con la for-
mula tradizionale.
-Le stesse regole valgono per la birchat-amazon dove si deve aggiun-
gere al annissim nella berachà di “nodè”(3a berachà). Però si è di-
menticati completamente si potrà ricordare al-annissim quando si
dice “arachaman” dicendo “ arachaman hù yasè immanu nissim veni-
flaot kemò sheasà laavotenu baiamim ahèm bazsman azsè bimè Ma-
tatiau ben Yochanan ecc.” proseguendo con la formula tradizionale.
(tratto da Chazon Ovadia di Rav O. Yosef Z”l e Mishnà Berurà)