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Domenica6 dicembre 2015
Momenti di Musàr
Channukkà
Abbiamo detto già parecchie volte che le feste ebraiche non
sono solo il ricordo di un avvenimento passato. Secondo la
tradizione, nelle feste viene emanata dal cielo la stessa forza
spirituale che è stata necessaria per compiere ciò che è avvenuto
allora. Ad esempio di Pèsach viene emanata la forza spirituale
necessaria per la redenzione, quindi hanno detto i maestri che
così come la prima redenzione fu di Nissàn anche l’ultima sarà
di Nissàn. Oppure l’amore emanato dal S. al suo popolo durante
i quarant’anni di deserto può essere ancora oggi avvertito sotto
la sukkà. Anche a Chanukà viene emanata la forza spirituale
che venne emanata allora. Di Chanukà riceviamo la forza
che ci permette di combattere e di vincere la guerra perenne
contro i greci e gli ellenisti ovvero contro coloro che vogliono
50 allontanare il popolo ebraico dall’osservanza della Torà e dei
precetti divini, coloro che vogliono fare del popolo prediletto
un popolo uguale a gli altri popoli, coloro che non accettano
che noi, oltre alla vita in questo mondo, abbiamo anche quella
nel mondo futuro. Se così, la giusta preparazione a questa festa
è quella di riflettere e pensare quale è il nostro ruolo in questa
guerra guerra. Ogni singolo deve pensare come può aiutare
l’ebraismo a sopravvivere. E come l’osservanza delle mizvòt
può essere impartita alle generazioni future. Ognuno nel suo
ruolo, i rabbànim con la loro comunità, i maestri con la loro
classe, tutti con i propri amici e soprattutto il padre o la madre
con i figli.
In generale possiamo capire su che cosa rafforzarci proprio da
ciò che i greci volevano allontanarci, infatti loro sapevano bene
quali sono i pilastri dell’ebraismo e questi volevano abbattere
per primi. Uno dei decreti era quello della prima notte,
ovvero di dover consegnare la prima notte di nozze la sposa
al governatore greco, un altro era quello del divieto del bagno
rituale. Continua domani