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Lunedì7 dicembre 2015
Momenti di Musàr
Continua da ieri
I greci sapevano bene che il segreto dell’esistenza eterna
del popolo prediletto sta nella sua santità, in quanto il S. è
l’apice della santità e decide di avvicinarsi solo ha chi cerca
di santificare se stesso. Chi ha rapporti con un goì o con una
donna impura o che non rispetta gli altri divieti coniugali
diventa impuro e provoca la distruzione della sua anima e
di tutto il popolo ebraico. Sia spiritualmente, in quanto la
presenza divina, come detto, si allontana da gli impuri, sia
materialmente come vediamo in America dove l’assimilazione
è all’ ottanta per cento e secondo le statistiche, in poco tempo,
dei sei milioni di ebrei americani rimarranno poche migliaia,
una shoà spirituale. Non a caso lo Zoàr dice che chi ha rapporti
con un non ebreo uccide la propria anima. Il Ramchal spiga
52 che nonostante il loro corpo assomiglia al nostro in tutto e
per tutto, la loro anima è differente dalla nostra in maniera
assoluta. Questo spiega ciò che ho letto in uno dei libri di
kabalà (non mi ricordo quale) che secondo la natura delle cose
sarebbe dovuto essere che dal rapporto fra un goì e un ebrea,
o viceversa, non potessero nascere figli, in quando è l’unione
di due esseri del tutto diversi, esattamente come due animali
di diverso tipo non sono compatibili, ma per dare il libero
arbitrio il S. ha fatto sì che anche da un rapporto del genere
possano nascere figli.
Ogni padre, ogni madre deve cercare di inculcare questa verità
(che fino a pochissimi anni fa era chiara a tutti) nella mente dei
figli. Così anche gli amici devono spiegare ai loro compagni,
e ognuno deve prendere la responsabilità sull’altro. Questo è
l’unico modo in cui possiamo assicurare il nostro futuro nel
popolo ebraico, il popolo prediletto.