Page 48 - Kislev5776
P. 48
Ve n e rd ì4 dicembre 2015
Momenti di Musàr
Parashat Vaieshev
“Ed il pozzo era vuoto, non c’era acqua” (Bereshit 37, 24) – “Però
serpenti e scorpioni c’erano” (commento di Rashì in loco).
Alcuni Maestri hanno anche rinvenuto, nelle iniziali delle pa-
role contenute nel verso citato, una puntuale allusione al pre-
detto commento: ““( ”אין בוnon c’era”), le cui lettere formano
appunto la frase ““( ”אבל יש בו נחשים ועקרביםPerò ci sono ser-
penti e scorpioni”).
Nella precedente generazione, visse nel quartiere ungherese
di Yerushalaim il Dayan Rabbi Moshe Hoffman, il quale era
un grande Tzaddiq oltre che un eminente cabalista. Una volta
giunse da lui un ebreo, il quale, una volta entrato dentro casa,
incrociò un uomo alto che ne stava appena uscendo. Egli chie-
se quindi al Dayan chi fosse quell’uomo che era uscito da casa
46 poco prima.
“Si tratta di Reuven il figlio di Ya’acov Avinu – disse il Dayan –
il quale era venuto a ringraziarmi per il commento che io ha
fornito al verso “Ed il pozzo era vuoto, non c’era acqua” (Bere-
shit 37, 24), in quanto, secondo me, Reuven aveva verificato ed
individuato un pozzo effettivamente vuoto e privo di serpenti e
scorpioni. E ciò si desume dal tenore letterale dei versi conte-
nuti nella parashà, dove è scritto che Reuven disse: “Gettatelo
in questo pozzo”, ovverosia in un pozzo completamente pulito,
mentre i suoi fratelli decisero di buttarlo “in un pozzo”, finendo
per metterlo all’interno di un pozzo pieno di serpenti e scorpio-
ni. Reuven, però, aveva davvero intenzione di salvare Yosef an-
che da serpenti e scorpioni, e per questo egli è venuto di persona
a ringraziarmi per aver correttamente interpretato quelle che
erano le sue reali intenzioni…”.