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Lunedì16 novembre 2015
Momenti di Musàr
Lavoro o rispetto Shabbat?
……Continua da ieri
Dopo aver analizzato uno dei tre punti che ci possono aiutare a scegliere
se rinunciare a lavorare di Shabbat o osservare uno dei fondamenti del
nostro ebraismo (vedi l’articolo di domenica), possiamo passare al
secondo punto, ossia quello di sentirsi in dovere davanti al Creatore
del mondo, obbligati a Colui che ci da la vita e ci comanda di ubbidire
alle Sue direttive. Con una minima riflessione sul divario sostanziale
che c’è tra il Creatore e le Sue creature, tra D.o Onnipotente e l’uomo,
può bastare per scioglierci qualsiasi dubbio sul dover adempiere alle
Sue disposizioni o meno. “Se Hashem mi ha creato e mi ha posto in
questo straordinario mondo ricco di bellezze e meraviglie, e tutto
ciò che possiedo è Suo, la mia vita è Lui che me l’ha data e continua
a concedermela giorno dopo giorno, la mia ricchezza viene da Lui,
la salute mia e della mia famiglia dipende esclusivamente dalla Sua
infinita misericordia, di conseguenza se mi rifiutassi di assecondare
le Sue richieste, lavorando di Shabbat, non risulterebbe questo
comportamento un “pochino” ingrato e sfrontato?! E per di più che
10 ha assicurato che l’unico a trarne profitto nel rispettare i suoi comandi
sono solamente “io”, solo per farmi del bene in questo mondo ed in
quello avvenire!? Questo è paragonabile ad un bambino che riceve
una scatola di cioccolatini dal padre, e questi gliene chiede uno, cosa
penseremmo se il figlio si rifiutasse di darglielo?....Hashem Itbarach
ci da sei giorni di vita, di salute, di sostentamento ma ci chiede di
dedicarne uno a Lui, è indubbio che sarebbe un comportamento
miserabile se ci rifiutassimo a darglielo. E oltre a questo, a differenza
del padre che il cioccolatino è lui a goderne, nel nostro caso rispettando
lo Shabbat siamo esclusivamente noi a ricevere un infinito merito….
Il terzo punto (vedi l’articolo di domenica) è ricordarsi sempre che
Con l’osservanza dello Shabbat non ci si rimette mai! Dobbiamo
sapere che oltre all’enorme ricompensa riservata nel mondo futuro
per chi osserva un componente basilare dell’ebraicità della persona
(l’alacha in vari casi considera il mechalel Shabbat come goi), e questo
specialmente se lo fa con sacrificio, anche in questo mondo ne trae
grandi benefici. Ci sono migliaia di testimonianze di persone che
chiudendo la loro attività di Shabbat, hanno riscontrato di ricevere
una grande benedizione, perché il Sabato rappresenta la nostra fonte
di berachà, così come recitiamo il venerdi sera nel canto di Lechà
Dodì: “Ki Hi Mekor Aberachà – Perché esso è la fonte di benedizione
“. Il prossimo mese Bs”D riporteremo degli esempi di persone che
scegliendo di rispettare lo Shabbat hanno riscontrato guadagni
maggiori e benedizioni senza fine….