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ג’ כסלו תשע”ו יום ראשון
Ci insegnano i nostri saggi Maestri nei Pirkèi Avot: “Questo
mondo assomiglia ad un ingresso che precede il mondo futuro.
Momenti di HalakhàPreparati (trovandoti) nell’ingresso affinchè acceda (pronto) nei
saloni!” Questo mondo è solamente un passaggio per il mondo
futuro, la vita eterna. Vivendo in un mondo materiale ci siamo
abituati a pensare con dei parametri temporali limitati, trovando
quindi difficoltà a capire il concetto di “eternità”, realtà che
troveremo quando lasceremo il nostro corpo. Per capire questo
concetto proviamo a pensare alla grandezza del monte Everest,
ora questa dimensione immaginiamocela con dei granelli di
sabbia e che ognuno di questi rappresenta 1000 anni, miliardi e
miliardi moltiplicati per mille anni. Questo può aiutarci a capire
un po’ il concetto di “eternità”….
Quando ognuno di noi uscirà da questo mondo temporaneo,
la nostra anima continuerà a vivere. Vale a dire che la morte
rappresenta praticamente una nuova nascita, come se il corpo
simboleggiasse la placenta e l’anima il neonato che esce in un
nuovo mondo, enorme ai suoi occhi e completamente diverso
da quello che era stato abituato a vedere per 9 mesi. Quando
abbandoneremo i nostri corpi, vedremo un mondo infinito, 9
nuovo e li vivremo per l’eternità con le condizioni che ci saremo
preparati quando eravamo qui. Non dimentichiamocelo: Le
nostre condizioni nel mondo eterno sono esclusivamente
legate alle nostre azioni qui in questo mondo momentaneo!
Alla luce di questo dobbiamo fare una semplice valutazione
che ci porterà ad un chiaro e indiscusso responso. Qualche
decina di anni che viviamo in questo mondo illusorio non ha
nessun valore rispetto alla vita eterna che vivremo nel mondo
autentico. Per questo, se parliamo di mettere in discussione la
nostra vita eterna, (la Torà prevede di fatto per chi profana il
Santo Shabbat delle dure pene e una ricompensa infinita per chi
l’osserva secondo l’alachà) è ovvio che è preferibile rinunciare
al lavoro (cambiandolo) o a dei guadagni più “alti”, però
godere di una vita eterna e soprattutto florida! E per di più non
dimentichiamoci che più è grande la difficoltà ad osservare una
mizwà, più Hashem ci renderà il merito! Proprio com’è scritto
(Pirkèi Avot 5;23): “Secondo la difficoltà la ricompensa” e in
altro capitolo (2;14) è scritto “Sappi che il tuo Capo è fedele a
pagarti la ricompensa delle tue azioni!”. Allora Chazak Veemaz!!
(continua domani)