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11 luglio 2015

                  Momenti di Musàr

        Parashat Pinchas

        “Pinchas, figlio del sacerdote Aharon, ha distolto la Mia ira dai

        figli d’Israele compiendo la Mia vendetta tra di loro e Io, nel

        vendicarMi, non ho dovuto distruggere i figli d’Israele. Pertanto,

        comunicagli che Io gli accordo il Mio patto di pace. Sarà a lui e

        ai suoi discendenti dopo di lui, un patto di sacerdozio perpetuo,

        perché è stato zelante per il Suo Sig-re e ha espiato per i figli

        d’Israele” (Bemidbar 25, 10-13).

        Generalmente, colui che pecca tende ad attribuire la propria

        responsabilità ad altre persone dicendo: “vedi che anche lui ha

        fatto così e così…”. Per questa ragione, Hashem ha promulgato

        i dieci comandamenti utilizzando espressioni al singolare

        (“Io sono il Sig-re Tuo D-o”, “Tu non avrai altre divinità

        all’infuori di Me”, etc.) affinché ciascun ebreo avverta su di sé

        la responsabilità individuale del rispetto delle mitzvot senza

50      guardare alla condotta tenuta dagli altri, come se l’intera Torah
        fosse stata data singolarmente ad ogni appartenente al popolo

        ebraico.

        Pinchas, assistendo al comportamento inerte di Moshé e

        Aharon nonché dei settanta anziani del popolo d’Israele di

Sabato  fronte alla grave trasgressione commessa pubblicamente da

        Zimrì ben Salù della Tribù di Shimon, avrebbe di certo potuto

        farsi da parte in considerazione del fatto che se gli stessi capi

        del popolo non avevano fatto nulla e che, pertanto, a maggior

        ragione egli non era tenuto ad intervenire mostrandosi più

        temente di Hashem rispetto a loro.

        Ciò nonostante, Pinchas non ragionò così, ed anzi fece tutto

        ciò che era necessario per onorare il Sig-re D-o Benedetto

        uccidendo il capo della tribù di Shimon mentre si trovava

        assieme alla principessa midianita Zimrì bat Salù. Per questo

        nella Torah è scritto “perché è stato zelante per il Suo Sig-

        re” (Bemidbar 25, 13)”, e cioè, in quel preciso momento, per

        Pinchas era come se Hashem fosse solo il “Suo” D-o, tanto

        da dover fare tutto il possibile per tutelarne l’onore anche a

        fronte dell’inerzia di altre grandi persone quali erano Moshé

        ed Aharon…
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