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10 luglio 2015

                Momenti di Musàr

Ve n e rd ìParashat Pinchas
        Si racconta di un ebreo che, durante la seconda guerra mondiale, era
        stato imprigionato in un campo di sterminio nazista, e che in seguito,
        a causa delle enormi sofferenze patite, era andato a vivere in Israele
        abbandonando però completamente il rispetto dei precetti ebraici,
        al punto da mangiare addirittura durante il Santo giorno di Kippur.
        Una volta, il giorno dopo Kippur, gli apparve suo padre in sogno che
        teneva per mano un bambino di circa 13 anni di età; il padre si rivolse
        così all’ebreo: “Figlio mio, hai deviato dalla retta via sino a mangiare
        durante il giorno di Kippur. Sappi che sei passibile della terribile pena
        del karet, e che se non farai una teshuvà ~ pentimento completa
        morirai prima della fine dell’anno corrente”. Al mattino seguente
        l’ebreo si svegliò senza porre troppa attenzione a questo sogno, il
        quale, però, si ripresentò identico anche nei giorni successivi. Egli,
        attribuendo questo singolare e ripetuto sogno al particolare stato
        di stress in cui si trovava all’epoca, decise di andare a dormire per
        alcuni giorni a casa di un amico con la speranza di rilassarsi un poco.
48 Il sogno, effettivamente, non si ripresentò più, e così l’ebreo, dopo
        una settimana passata dal suo amico, decise che sarebbe tornato alla
        propria abitazione, ritenendo di essersi rilassato abbastanza.
        Avvicinandosi verso casa, l’ebreo si accorse però che, stranamente,
        le luci dentro l’appartamento erano accese: una volta entrato, con
        immenso stupore, egli scorse le figure di suo padre e del bambino
        di 13 anni che lo attendevano dentro casa, esattamente come li aveva
        visti nel sogno. Il padre gli disse: “Figliolo, questa è l’ultima volta che
        ti vengo a trovare. Se farai teshuvà, bene. In caso contrario, sappi che
        morirai a breve!”. Dopo di ciò, le due figure scomparvero.
        L’ebreo, terrorizzato a morte per l’accaduto, decise di recarsi dal
        grande rabbino e Tzaddiq “Chazon Ish”, il quale, essendo stato
        recentemente visitato dal Primo Ministro dello Stato d’Israele David
        Ben Gurion, aveva acquisito una certa notorietà anche tra gli ebrei
        non osservanti.
        Giunto a Bnei Beraq a casa del Chazon Ish, quest’ultimo si rivolse
        all’ebreo dicendogli: “Ah, sei arrivato finalmente. Tuo padre è passato
        a trovarmi. Tu sei quello che ha mangiato durante Kippur, giusto?!”.
        Sconvolto dalle parole del rabbino, l’ebreo si mise a piangere
        gridando: “Voglio fare teshuvà!!”
        Continua a pag. 63
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