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2 maggio 2015

               Momenti di Musàr

Sabato Parashot Acharè Mot-Qedoshim
       “Dopo la morte dei figli di Aharon” (Vaiqrà 16, 1).
       E’ scritto nello Zohar che Nadav e Avihu, i due figli di Aharon
       morti durante l’inaugurazione del Mishqan ~ Santuario nel de-
       serto, avevano meno di 20 anni quanto persero la vita, ed è per
       questo che la Torah specifica che si trattava “dei figli di Aharon”,
       e cioè di giovani posti ancora sotto la potestà del proprio padre.
       La spiegazione in questione risulta però di difficile compren-
       sione dal momento, come insegnano i nostri Maestri, Hashem
       non punisce nessun uomo per le proprie colpe fino a che non
       ha raggiunto almeno i venti anni di età.
       In realtà, è scritto nel Talmud (TB Berachot 31a) che un minore
       intelligente e dotato di una elevata capacità di comprensione
       nonostante la giovane età è passibile di pena da parte del Cielo
28 anche prima di aver raggiunto i 20 anni di vita. Ciò è proprio
       quanto scritto nella Torah “dopo la morte dei figli di Aharon”
       (Vaiqrà 16, 1): con riferimento alla domanda per cui essi, pur
       avendo meno di 20 anni, siano stati comunque puniti dal Cie-
       lo, subito dopo è riportato appunto che la loro morte avvenne
       “mentre si avvicinavano ad Hashem”, e cioè la loro punizione
       intervenne in quanto si trattava di giovani dotati di un elevato
       livello intellettivo e spirituale tale di avergli consentito di rag-
       giungere una vicinanza ad HaQadosh Baruch Hu tale che, a
       causa del loro peccato, li condusse poi alla morte, a differenza
       di loro coetanei che, al posto loro, non sarebbero stati punibili
       in ragione della loro giovane età…
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