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30 aprile 2015
Momenti di Musàr
Giovedì Taharat amishpachà – Anche un aiuto per la Shalom Bait
Quanto sono geniali le parole di Rabbi Meir Baal Annes! Scrisse
più di 2000 anni fa nel trattato di Niddà 31b:”Perchè la Torà ha
comandato che la donna sia niddà per 7 giorni (esclusi quelli del
ciclo)? Perché (l’uomo) si abitua a sua moglie(sessualmente), e
ciò lo porta ripugnarla. Allora ha decretato la Torà che sia vietata
al marito per 7 giorni, per far si che sia desiderata da lui come nel
giorno del matrimonio”.
Se è così tanto bella la sera del matrimonio perché allora limi-
tarla soltanto ad un unico giorno della vita? Per la donna ebrea,
che si attiene alle regole della purità famigliare e alle leggi della
Santa Torà, quel giorno si torna a riviverlo ogni mese per tutta la
propria esistenza.
Rav Isser Yeuda Hunterman z”l, che nel corso del suo incarico
presiedeva come giudice del tribunale rabbinico, testimonia: “ab-
biamo assistito a molti casi di problemi coniugali, e molto spesso
24 questi dipendevano dalla disistima del marito verso la moglie,
che lo portava a comportarsi con lei come credeva, facendola
soffrire a tal punto che questa abbandonava le mura domesti-
che. Abbiamo attestato che il principale motivo per il quale tutti
quegli stessi mariti si comportavano malamente con la moglie, è
perché -(l’uomo) si abitua (sessualmente) a sua moglie, e ciò lo
porta a ripugnarla e la coppia non ha un tempo fissato per sepa-
rarsi, in modo da accrescere nuovamente il desiderio e l’amore di
stare continuamente insieme-. I “giorni di separazione” dettati
dalle “norme di Taarat Amishpachà” forniscono alla coppia sen-
za dubbio la possibilità di ravvivare il desiderio e l’amore tra la
moglie e il marito”.
Dott. Bernard Shafir, sessuologo dell’ospedale “Hadassa” a Geru-
salemme, che per 40 anni si è occupato di problemi di intimità di
migliaia di coppie ha asserito che i disturbi sessuali tra coloro che
seguono le direttive della Taarat Amishpachà, sono molto meno
frequenti, rispetto a coloro che non ci si attengono. È chiaro che
“l’allontanamento” prescritto dalla Torà offre alla coppia coesio-
ne e la loro vita coniugale è più solida e dinamica.
(Tratto dal libro Hataarà Bealachà e Agadà)