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1 maggio 2015

               Momenti di Musàr

             Parashot Acharè Mot-Qedoshim
             “Porrà l’incenso sul fuoco dinanzi ad Hashem così che una nube
             d’incenso copra il coperchio che è sulle tavole della Testimo-
             nianza e facendo in tal modo lui non morirà” (Vaiqrà 16, 13).

Ve n e rd ìNella città di Pietroburgo, all’epoca capitale della Russia, vi-
       veva un ebreo tanto ricco quanto avaro. Egli era solito, infatti,
       “ritirare” la propria mano ogni qualvolta gli veniva chiesta della
       Tzedaqà, e ciò anche se la richiesta perveniva da grandi e fa-
       mosi rabbini che stavano raccogliendo fondi per la collettività.
       Una volta Rabbi Israel Salant disse all’ebreo: “La presentazione
       del Qetoret ~ Incenso nel Beth HaMiqdash era un’attività molto
       importante, e comportava una sicura ricchezza per i Cohanim
       che si occupavano di essa. Ciò nonostante, come spiega Rashì
26 sul verso «», se un Cohen non compiva la procedura in modo
       corretto, egli era passibile di pena di morte. Da qui possiamo
       imparare come vi sia uno stretto legame tra il Qetoret e la ric-
       chezza. Così come il Qetoret, se non veniva presentato corret-
       tamente, comportava la morte per coloro che lo offrivano, così
       anche il denaro, se viene utilizzato per opere buone, può con-
       durre l’uomo ad alti livelli spirituali, mentre, in caso contrario,
       si trasforma in un veleno che comporta la sua distruzione…”.
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