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Sabato14 febbraio 2015
Momenti di Musàr
Parashat Mishpatim
“E queste sono le leggi che presenterai davanti a loro” (Shemot
21, 1).
Rashì in loco spiega che la parashà relativa alle leggi ed ai giudizi
tra ebrei è posta, nella Torah, subito dopo al comandamento
relativo alla costruzione dell’altare di pietra sul quale offrire i
sacrifici ad Hashem per insegnarci che il Sanhedrin ~ Sinedrio,
ovverosia il Supremo Tribunale Rabbinico formato da 71
membri, doveva essere collocato al fianco del Beth HaMiqdash
~ Santuario.
Presso gli altri popoli, infatti, il rispetto delle leggi e l’istituzione
di organi giurisdizionali incaricati di risolvere le eventuali
controversie insorte tra cittadini costituisce esclusivamente
un dovere civico, o comunque sociale, finalizzato a garantire
52 l’ordine pubblico e la civile convivenza tra gli uomini.
Secondo la nostra Santa Torah, invece, anche la celebrazione di
un giudizio costituisce l’adempimento ad un comandamento
divino, ed assume pertanto la connotazione di una vera e
propria mitzvà. Così come l’effettuazione di un sacrificio
consente di espletare il servizio divino all’interno del Beth
HaMiqdash, anche la sottoposizione di una questione insorta
tra ebrei ad un Beth Din ~ Tribunale Rabbinico costituisce
infatti lo strumento attraverso il quale portare a compimento il
servizio divino svolto, nell’ambito della propria vita quotidiana,
da ciascun appartenente al popolo d’Israele…