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Domenica15 febbraio 2015
Momenti di Musàr
Nidda’ – Esiste un giudice e un giudizio
In una delle sue lezione pubbliche, Rav Yakov Muzafi Z”kL, tra i
grandi cabalisti degli ultimi cinquanta anni, raccontò una storia
capitatagli qualche tempo prima: -Un giorno mi si presentò una
donna vedova in lacrime, alla quale era venuto a mancare il marito
solamente qualche anno prima. Disse che era già ormai qualche notte
consecutiva che il coniuge gli veniva in sogno ed ella lo vedeva legato
con delle catene, che urlava e inveiva contro di lei abbaiando come
un cane; pieno di rabbia voleva morderla e sbranarla ferocemente. La
donna mi supplicò di aiutarla ad uscire da quell’incubo, facendogli
l’Attavat Chalom – Addolcimento del Sogno. Capii che c’era sotto
qualcosa di grosso e chiesi alla donna in quale avon fece peccare il
coniuge. La donna imbarazzata dalla domanda non mi rispose nulla
e si dileguò dicendomi di non aver fatto niente. Allora le dissi di non
poterla aiutare e la congedai amaramente. Qualche giorno dopo,
ella mi si presentò nuovamente ancora più angosciata dell’ultima
volta per il ripetersi di quei brutti sogni. Allora a quel punto le dissi:
“Mi vuoi svelare in cosa hai fatto peccare tuo marito o no? In caso
54 contrario non posso proprio aiutarti!” La donna scoppiò in lacrime
e disse: “Dicevo falsamente a mio marito di essere pura, e dichiaravo
di essere andata al mikwe ma non era vero!” In quel momento
infierii contro la donna: “Guarda cos’hai causato a tuo marito! Per
colpa tua non ha riposo nel Gan Eden! Soffre così tanto a tal punto
che in cielo gli hanno dato la possibilità di rivelartisi in sogno,
affinché tu faccia qualcosa per lui!” (Non a tutte le anime viene data
la facoltà nell’olam abbà di potersi manifestare in sogno ad un’altra
persona). A quel punto la donna si pentì e mi disse di essere disposta
a tutto per poter riparare e ed era pronta a compiere qualsiasi cosa gli
avrei disposto di fare per riparare la situazione. Le chiesi: “Hai delle
figlie?” E lei: “Si ma non sono osservanti” “Non importa, và da loro e
chiedi di osservare da oggi in poi le regole della Taharat Amishpachà
e sarà da riparazione per quello che hai fatto”. E lei: “Lo so che non
mi ascolteranno, non rispettano nulla!” “Supplica, piangi e spiega
loro la situazione che grazie alla loro mizwà il padre troverà riposo
nell’olam abbà, e vedrai che sicuramente le cose si sistemeranno!”
Dopo qualche tempo il marito si ripresentò in sogno alla moglie,
sereno e felice e liberato finalmente dalle dure pene che lo facevano
soffrire-.
Da questo racconto veramente accaduto, ognuno può capire la
drammaticità di un solo avon e considerare quanto possono essere
considerevoli i risvolti di un rapporto con la moglie impura, che
Hashem ci scampi!