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26 ottobre 2014 ב’ חשון תשע”ה
DomenicaMomenti di Musarיום ראשון
ROSH CHODESH
Il giorno in cui compare la luna nuova, o quello successivo, si chia-
ma Rosh Chòdesh, letteralmente, il capo o l’inizio del mese. Rosh
Chòdesh dura a volte un giorno e a volte due. Nei mesi di shevàt,
nissàn, sivàn e av Rosh Chòdesh dura sempre un solo giorno, men-
tre a cheshvàn, adàr, iyàr, tammùz ed elùl (negli anni bisestili, an-
che ad adàr II) dura due giorni. Il Rosh Chòdesh dei mesi di kislèv
e tevèt è a volte di un giorno, a volte di due e a volte un mese ne
ha uno e l’altro ne ha due. Rosh Chòdesh tishrì coincide con Rosh
Hashanà e non si celebra separatamente.
I mesi non sono stabiliti soltanto calcolando la comparsa della
luna nuova, il molad, né l’abilità nel calcolare il calendario è suf-
ficiente per stabilire i mesi o le feste. Questa mitzvà può essere
compiuta soltanto da persone autorizzate a farlo, ovvero da un Bet
din di Rabbini nominati, la cui nomina si trasmette da maestro a
discepolo in una linea ininterrotta che risale a Moshè Rabbènu.
Questo tipo di Bet din, che non esiste più, ha l’autorità di stabilire
i mesi basandosi sulla dichiarazione di testimoni che attestano di
aver visto la luna nuova.
Dopo aver accolto la testimonianza, il Bet din proclamava la santi-
ficazione del nuovo mese e recitava berakhòt a Dio; venivano por-
tate al Bet hamikdàsh offerte sacrificali aggiuntive e i leviti canta-
vano. Oggi, Rosh Chòdesh è caratterizzato dall’aggiunta alle nostre
preghiere della tefillà di Musàf e dal brano Yaalè veyavò, al posto
dei sacrifici. Inoltre, si recita l’Hallèl, e il giorno è rivestito di un
certo grado di santità, per distinguerlo dagli altri giorni del mese.
Non abbiamo più un sanhedrìn i cui membri vengono nominati,
e non santifichiamo più i mesi con la dichiarazione dei testimoni;
non offriamo più sacrifici e il canto dei leviìm è cessato. Tuttavia,
la santità di Rosh Chòdesh permane, come quando esisteva il Bet
hamikdàsh, poiché nei tempi antichi un bet din nominato ha san-
tificato ogni Rosh Chòdesh fino all’avvento del Mashiàch, quando
esisterà nuovamente il Bet hamikdàsh che santificherà i mesi ba-
sandosi sulla dichiarazione dei testimoni.
Continua domani.........
(tratto dal libro Sefer Atodàa tradotto da Morashà)
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DomenicaMomenti di Musarיום ראשון
ROSH CHODESH
Il giorno in cui compare la luna nuova, o quello successivo, si chia-
ma Rosh Chòdesh, letteralmente, il capo o l’inizio del mese. Rosh
Chòdesh dura a volte un giorno e a volte due. Nei mesi di shevàt,
nissàn, sivàn e av Rosh Chòdesh dura sempre un solo giorno, men-
tre a cheshvàn, adàr, iyàr, tammùz ed elùl (negli anni bisestili, an-
che ad adàr II) dura due giorni. Il Rosh Chòdesh dei mesi di kislèv
e tevèt è a volte di un giorno, a volte di due e a volte un mese ne
ha uno e l’altro ne ha due. Rosh Chòdesh tishrì coincide con Rosh
Hashanà e non si celebra separatamente.
I mesi non sono stabiliti soltanto calcolando la comparsa della
luna nuova, il molad, né l’abilità nel calcolare il calendario è suf-
ficiente per stabilire i mesi o le feste. Questa mitzvà può essere
compiuta soltanto da persone autorizzate a farlo, ovvero da un Bet
din di Rabbini nominati, la cui nomina si trasmette da maestro a
discepolo in una linea ininterrotta che risale a Moshè Rabbènu.
Questo tipo di Bet din, che non esiste più, ha l’autorità di stabilire
i mesi basandosi sulla dichiarazione di testimoni che attestano di
aver visto la luna nuova.
Dopo aver accolto la testimonianza, il Bet din proclamava la santi-
ficazione del nuovo mese e recitava berakhòt a Dio; venivano por-
tate al Bet hamikdàsh offerte sacrificali aggiuntive e i leviti canta-
vano. Oggi, Rosh Chòdesh è caratterizzato dall’aggiunta alle nostre
preghiere della tefillà di Musàf e dal brano Yaalè veyavò, al posto
dei sacrifici. Inoltre, si recita l’Hallèl, e il giorno è rivestito di un
certo grado di santità, per distinguerlo dagli altri giorni del mese.
Non abbiamo più un sanhedrìn i cui membri vengono nominati,
e non santifichiamo più i mesi con la dichiarazione dei testimoni;
non offriamo più sacrifici e il canto dei leviìm è cessato. Tuttavia,
la santità di Rosh Chòdesh permane, come quando esisteva il Bet
hamikdàsh, poiché nei tempi antichi un bet din nominato ha san-
tificato ogni Rosh Chòdesh fino all’avvento del Mashiàch, quando
esisterà nuovamente il Bet hamikdàsh che santificherà i mesi ba-
sandosi sulla dichiarazione dei testimoni.
Continua domani.........
(tratto dal libro Sefer Atodàa tradotto da Morashà)
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