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RACCONTO DI SHABBAT
PARASHAT BEchuqqotai
Rabbi Israel Salant ed il ricco, ma avaro, ebreo
“Porrà l’incenso sul fuoco dinanzi ad Hashem così che una nube d’incenso
copra il coperchio che è sulle tavole della Testimonianza e facendo in tal modo
lui non morirà” (Vaiqrà 16, 13).
Nella città di Pietroburgo, all’epoca capitale della Russia, viveva un
ebreo tanto ricco quanto avaro. Egli era solito, infatti, “ritirare” la pro-
pria mano ogni qualvolta gli veniva chiesta della Tzedaqà, e ciò anche
se la richiesta perveniva da grandi e famosi rabbini che stavano racco-
gliendo fondi per la collettività.
Una volta Rabbi Israel Salant disse all’ebreo: “La presentazione del Qetoret
(Incenso nel Beth HaMiqdash) era un’attività molto importante e comportava
una sicura ricchezza per i Cohanim che si occupavano di essa. Ciò nonostante,
come spiega Rashì sul verso «Porrà l’incenso sul fuoco dinanzi ad Hashem così
che una nube d’incenso copra il coperchio che è sulle tavole della Testimonianza
e facendo in tal modo lui non morirà» (Vaiqrà 16, 13), se un Cohen non com-
piva la procedura in modo corretto, egli era passibile di pena di morte. Da qui
possiamo imparare come vi sia uno stretto legame tra il Qetoret e la ricchezza.
vENERDì l 31 MAGGIO 2019 - 26 YIAR 5779
Così come il Qetoret, se non veniva presentato correttamente, comportava la
morte per coloro che lo offrivano, così anche il denaro, se viene utilizzato per
opere buone, può condurre l’uomo ad alti livelli spirituali, mentre, in caso con-
trario, si trasforma in un veleno che comporta la sua distruzione…”.
(Pirkè Avot, Capitolo 3, Mishnà 9 – Mishaniot Mevuarot, Kehati)
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