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MOMENTI DI HALAKHÀ

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      -Bisogna fare estrema attenzione a non saltare persino una sola parola
      nel leggere o ascoltare la meghillà, perché la maggior parte delle auto-
      rità rabbiniche sostengono che in caso contrario non si esce d’obbligo
      dalla mizwà. È quindi consigliabile, nel caso ci sia la possibilità, che
      si disponga di una meghillà scritta su klaf e si ascolti la lettura dell’uf-
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      leggendola da soli.
      -Se non si dispone di una meghillà ksherà scritta sul klaf, la si segua
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      rimanga in silenzio con concentrazione.
      -Il chazan deve fare molta attenzione a bloccarsi o a ripetere nel caso
      il pubblico era impossibilitato ad ascoltare; per esempio quando si fa
      rumore, come d’uso, nel nominare Aman il malvagio.
      -A priori non si deve interrompere in nessuna maniera tra le berachot
      e la lettura, sia per le berachot prima della lettura che per quella al suo
      termine (quella al suo termine secondo gli ashkenaziti si recita solo in
      presenza di un minian, si chieda quindi al proprio Rav su come com-
      portarsi nel caso la si legga da soli).
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      ricordare che furono impiccati tutti insieme.
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      -È vietato mascherarsi da donna di Purim ed è bene impedirlo anche
      ai bambini. Lo stesso per la donna che vuole indossare abiti maschili.
      Il ricordo del Machazit Ashekel
      -L’uso del ricordo del machazit ashekel, è una donazione in zedakà
      che si fa in ricordo al mezzo siclo d’argento che si dava al Santuario per
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      “zeker lamachazit ashekel-in ricordo del mezzo siclo”). E c’è chi usa
      farlo prima di shachrit nella giornata di purim. A posteriori se non si è
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      anche se è passato il capo mese, lo si dii anche successivamente.  21
       ĔēęĎēĚĆ ĉĔĒĆēĎ
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