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gnare l’uscita di questo giorno
con un pasto chiamato “Mela-
MOMENTI ve’ malka’”. Il motivo di questo
pasto è quello di accompagna-
DI MUSÀR re lo Shabat nella sua uscita,
continuare la santità di questo
giorno per tutta la settimana.
čĊ ĈĔĘĆ ĈĎ ĎēĘĊČēĆ ĚėĎĒǫ Questo concetto di accompa-
gnamento e prolungamento
di David Jonas
della santità del giorno, lo tro-
N el giorno di Purim Finiti i giorni di Pesach o di su-
viamo anche nelle altre feste.
l’obbligo
abbiamo
kkot, si ritorna alla vita mate-
di compiere diverse
mizvot: Il banchetto, la lettura riale. Attenzione però, prima di
della Meghilla, lo scambio di rientrare completamente nella
cibo e i doni ai poveri. Il ban- vita di tutti i giorni c’è “l’Isru
chetto di Purim è una mizva Chag”,è il giorno successivo
fondamentale di questo gior- alla festa. Letteralmente “isru
no, durante il quale bisogna chag” vuol dire “imprigionare
abbondare di cibo, di vino e di il la festa”. Il giorno successivo
felicità. Che cosa c’è dietro que- alla festa bisogna imprigionare
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sta mizvò del banchetto? le forze della festa passata per
Lo zadik di Lublin spiega così: caricarci in vista dei giorni ma-
Lo Shabat è il giorno più ono- teriali che verranno. In parti-
rato di tutta la settimana. Di colare a Purim abbiamo questo
Shabat la persona si stacca to- insegnamento. Bisogna racco-
talmente dal mondo materiale gliere ciò che Purim ci insegna,
e si attacca ad Hashem. Quan- imprigionare ciò che Purim
do lo Shabat termina, bisogna rappresenta e tenerlo con noi
distinguere questo giorno dal per sempre!
resto della settimana e prima di Che cosa impariamo dalla sto-
ơǡ ria della Meghilla’ che noi leg-
regola dice, che bisogna appa- giamo il giorno di Purim?
26 recchiare la tavola e accompa- ĔēęĎēĚĆ Ć ĕĆČǤ ͡͡