Page 27 - Adar II 5779
P. 27
MOMENTI DI HALAKHÀ
ĚėĎĒ Ǧ ĊĉĆĐĠǡ ĆēĈčĊęęĔ Ǧ ĔēęĎēĚĆ ĉĆ ĎĊėĎ
-Non ci si tira indietro a Purim dal dare zedakà: “chiunque stende la
mano per ricevere zedakà gli si dà” (Talmud).
-E’ preferibile aumentare le spese per i doni ai poveri in questa gior-
nata, più di quelle necessarie alla preparazione del banchetto, perché
non esiste mizwà più grande come far gioire i disagiati, le vedove e gli
orfani durante la festa.
-Non si esce d’obbligo dalla mizwà del mattanot laevionim con i sol-
di del maaser-decima. Comunque se si vuole, dopo aver destinato la
somma per la mizwà del mattanot laevionim, si potrà aumentare a
questa con i soldi del maaser.
-Si esce d’obbligo delegando un’altra persona che dia la somma al po-
vero nel giorno di Purim, anche se lo si è fatto prima della festa.
° Ǧ
-Il banchetto principale con il quale si esce dalla mizwà è nel giorno
dopo la lettura della meghillà e non la sera, ed è bene radunarsi con
amici e parenti per gioire e lodare Hashem nella festa.
-Si faccia molta attenzione che lo svolgersi del banchetto sia conforme
ai principi alachici del pudore e della kdushà con la giusta separazione
tra uomini e donne, specialmente in tal caso che si usa bere il vino.
-Chi vuole compiere a pieno questa mizwà dovrà mangiare pane, car-
ne di manzo (ci sono autorità rabbiniche che sostengono che non si
esce d’obbligo con carne di pollo o con del pesce) e bere vino. Anche
le donne sono obbligate a fare il banchetto, ma ovviamente senza esa-
gerare con l’alcool.
-Anche se la mizwà di fare il banchetto è di giorno, è importante che
anche la sera si aumentino le pietanze, e si addobbi il tavolo per la
festa ecc.
-E’ mizwà cantare e lodare Hashem durante il pasto. Ci si preoccupi
di rallegrare i bambini dandogli dolci e caramelle o qualsiasi cibo di
loro gradimento.
ĔēęĎēĚĆ ĉĔĒĆēĎ
25