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4 SETTEMBRE 2016 

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                      Ogni ebreo ha dentro di se la forte volontà di cambiare, sente di
                      aver qualcosa da migliorare nel proprio carattere o sul compimento
                      dei precetti della Torà e sulla fede in D.o. Tuttavia, spesso capita che
                      la persona non riesce a capire come apportare questi cambiamenti
                      –ƒ–‘†‡•‹†‡”ƒ–‹Ǥ ‘‡ ”‹—•…‹ƒ‘ƒ…ƒ„‹ƒ”‡ǫ ‹ •‹ƒ‘ ‹‡ơ‡––‹
                      abituati a degli atteggiamenti o a degli avonot già dall’infanzia e ci
                      sembra impossibile correggerli o addirittura pensiamo che così la
                      logica dice di comportarsi, e di esempi ne possiamo trovare molti…
                      Innanzitutto, per poter cominciare a cambiare il proprio atteggia-
                      mento, oppure avvicinarsi di più al compimento delle mizwot, dob-
                      biamo sapere che Hashem desidera che l’uomo riconosca la propria
                      posizione, ossia ammetta di sbagliare senza ingannare se stesso, e
                      nel momento che questi è sincero con Hashem, Lui sarà clemen-
                      te e verrà in suo aiuto indicandogli la strada per poter migliorare.
                      Tutto poggia sulla verità! Dobbiamo credere con piena sicurezza
                      che Hashem conosce perfettamente i nostri pensieri e la nostra in-
4                     dole; il compito dell’uomo è di ammettere di trovarsi lontano da

 Ʉ ȹ Ȑ Ƚ Ȩ ȃ Ǹ    una buona dote o dall’adempimento di una mizwà, o addirittura di
                      sentirci immersi nei desideri e nelle brame di questo mondo, e rico-
                      noscerlo sinceramente a Hashem. Questa è la Sua volontà! Il S. non
                      …‹…Š‹‡†‡†‹’”‡‰ƒ”‡‘ƒơƒ–‹…ƒ”…‹‹ƒ•‹‘‹…Š‡per ora non sono
                      alla nostra portata, ma semplicemente ci chiede di non esimerci
                      con falsità dai nostri obblighi verso di Lui, solo perché crediamo
                      che il compimento di una mizwà o l’aggiustamento di un difetto
                      caratteriale sia irraggiungibile oppure addirittura riservato solo ad
                      una cerchia di ebrei osservanti e non per noi.
                      Alla luce di questo capiamo che riconoscendo onestamente le no-
                      stre mancanze, e di conseguenza vedere chiaramente le lacune da
                      colmare verso D.o, possiamo considerarci sulla buona strada. E per
                      di più, in tal modo addolciremo lo spirito di giudizio Divino che
                      posa sull’uomo quando si trova lontano dal compiere la volontà del
                      suo Padrone. È basilare riconoscere che senza questo passo è im-
                      possibile cambiare e migliorarsi, proprio come avviene per esempio
                      nella gestione di un impresa. Potremmo mai immaginare che un
                      bravo boss non riconosca le carenze della sua ditta?
                      ‘–‹—ƒƒƤƒ…‘
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