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Lunedì23 novembre 2015
Momenti di Musàr
L’anima che hai soffiato in noi
(vedi la pag. di mussar di ieri)
DOMANDA: Ora che sappiamo che la nostra anima è composta da vari
componenti, e che queste rappresentano il nostro essere sia in questo
mondo che nella vita nel mondo futuro per l’eternità, come possiamo
migliorarle e affinarle quantomeno con la stessa cura che ci accudiamo
del nostro corpo?
RISPOSTA: Nel momento che l’ebreo compie le 248 mizwot asè – positive
come dare la zedakà, mettere i tefillin ecc. ripara ed eleva il Nefesh. Con
le mizwot legate alla parola, per esempio leggendo lo Shemà, pregando
ecc. affina quella parte dell’anima chiamata Ruach. Con le mizwot legate
al pensiero e all’intelletto si da forza alla Neshamà, la parte più elevata
della nostra anima, e questo si ottiene studiando o insegnando Torà,
affindandosi in Hashem o riflettere sulla Sua grandezza, tutte mizwot
legate al pensiero. Riguardo le parti chiamate Chaia e Iechidà, la prima la
si raffina compiendo le mizwot con concentrazione e la seconda facendole
con gioia. Scrive infatti Ari z”l (uno dei più grandi cabalisti di tutte le
generazioni) che le mizwot fatte con letizia valgono 1000 volte di più
24 rispetto al “sola” azione compiuta con fredezza. Capiamo da tutto ciò che
ogni azione pratica, ogni parola o pensiero che ognuno di noi fa in questo
mondo, influenza direttamente la parte spirituale del suo essere, l’anima e
la rende idonea a godere della luce di Hashem nell’olam abbà.
La Neshamà come scritto sopra, deve rappresentare il “conducente”
del nostro organismo, dev’essere lei a guidare l’uomo, spingere le parti
spirituali Ruach e Nefesh, verso la santità e la ricerca di Hashem con il
compimento di tutte le mizwot elevandosi sulla creazione. Quando è il
“conducente” a guidare, ossia la mente sede della Neshamà, rafforzata
dallo studio della Torà, a dominare sulle parti più basse del corpo il
cuore e il fegato (non ha caso Hashem nel formare l’uomo ha sistemato
il cervello in alto, il cuore più sotto e poi il fegato) allora l’uomo sarà
considerato tale. Quest’ordine è alluso nella parola “M”e”L”e”C”h (re) =
Moach (cervello) Lev (cuore) Caved (fegato) vale a dire che se l’uomo
antepone l’intelletto, la Neshamà, alle parti più basse del suo corpo, sarà
considerato re, l’eccelso della creazione! Ma al contrario, se chas veshalom
capovolgerà questo allineamento, dando la possibilità al Nefesh o al Ruach
di padroneggiare le sue scelte, per esempio per onore o superbia (Ruach)
si astiene dal compiere le mizwot, oppure per la brama di denaro (Nefesh)
profana il Santo Shabbat o per gola (Nefesh) rinuncia a mangiare kasher
ecc., allora questi sarà sceso al livello dell’animale, che non ha l’intelletto
per scegliere se andare dietro i propri istinti o preferire l’assennatezza e
considerare le conseguenze della propria condotta!