Page 26 - Kislev5776
P. 26

Lunedì23 novembre 2015

            Momenti di Musàr

        L’anima che hai soffiato in noi
        (vedi la pag. di mussar di ieri)
        DOMANDA: Ora che sappiamo che la nostra anima è composta da vari
        componenti, e che queste rappresentano il nostro essere sia in questo
        mondo che nella vita nel mondo futuro per l’eternità, come possiamo
        migliorarle e affinarle quantomeno con la stessa cura che ci accudiamo
        del nostro corpo?
        RISPOSTA: Nel momento che l’ebreo compie le 248 mizwot asè – positive
        come dare la zedakà, mettere i tefillin ecc. ripara ed eleva il Nefesh. Con
        le mizwot legate alla parola, per esempio leggendo lo Shemà, pregando
        ecc. affina quella parte dell’anima chiamata Ruach. Con le mizwot legate
        al pensiero e all’intelletto si da forza alla Neshamà, la parte più elevata
        della nostra anima, e questo si ottiene studiando o insegnando Torà,
        affindandosi in Hashem o riflettere sulla Sua grandezza, tutte mizwot
        legate al pensiero. Riguardo le parti chiamate Chaia e Iechidà, la prima la
        si raffina compiendo le mizwot con concentrazione e la seconda facendole
        con gioia. Scrive infatti Ari z”l (uno dei più grandi cabalisti di tutte le
        generazioni) che le mizwot fatte con letizia valgono 1000 volte di più
24 rispetto al “sola” azione compiuta con fredezza. Capiamo da tutto ciò che
        ogni azione pratica, ogni parola o pensiero che ognuno di noi fa in questo
        mondo, influenza direttamente la parte spirituale del suo essere, l’anima e
        la rende idonea a godere della luce di Hashem nell’olam abbà.
        La Neshamà come scritto sopra, deve rappresentare il “conducente”
        del nostro organismo, dev’essere lei a guidare l’uomo, spingere le parti
        spirituali Ruach e Nefesh, verso la santità e la ricerca di Hashem con il
        compimento di tutte le mizwot elevandosi sulla creazione. Quando è il
        “conducente” a guidare, ossia la mente sede della Neshamà, rafforzata
        dallo studio della Torà, a dominare sulle parti più basse del corpo il
        cuore e il fegato (non ha caso Hashem nel formare l’uomo ha sistemato
        il cervello in alto, il cuore più sotto e poi il fegato) allora l’uomo sarà
        considerato tale. Quest’ordine è alluso nella parola “M”e”L”e”C”h (re) =
        Moach (cervello) Lev (cuore) Caved (fegato) vale a dire che se l’uomo
        antepone l’intelletto, la Neshamà, alle parti più basse del suo corpo, sarà
        considerato re, l’eccelso della creazione! Ma al contrario, se chas veshalom
        capovolgerà questo allineamento, dando la possibilità al Nefesh o al Ruach
        di padroneggiare le sue scelte, per esempio per onore o superbia (Ruach)
        si astiene dal compiere le mizwot, oppure per la brama di denaro (Nefesh)
        profana il Santo Shabbat o per gola (Nefesh) rinuncia a mangiare kasher
        ecc., allora questi sarà sceso al livello dell’animale, che non ha l’intelletto
        per scegliere se andare dietro i propri istinti o preferire l’assennatezza e
        considerare le conseguenze della propria condotta!
   21   22   23   24   25   26   27   28   29   30   31